Misery

Ricordo, tra le lettere a un fumetto Star Comics, l’opinione di costui che considerava “Misery non deve morire”… “uno dei più grandi romanzi del novecento” e “IT”… “un gradino sotto la Divina Commedia”. Un tantino esagerato…

Eppure Misery rimane per me un romanzo imbattuto nella sua capacità di far immedesimare il lettore. Leggendolo si crea un mondo parallelo tra la realtà e le pagine. In questo mondo parallelo si svolge la storia di Paul (scrittore rapito) e della sua infermierona Annie. Nello stesso mondo parallelo si trova anche il lettore, nascosto sotto il letto di Paul, tremante per il terrore di essere scoperto o desideroso di intervenire per aiutare il povero scrittore torturato oltre il limite. King, il maestro, riesce a creare tutto ciò utilizzando una serie di originalissimi trucchi, ad esempio Paul è obbligato a scrivere con una vecchia Royal priva di alcune lettere (inizialmente la “n”, poi la “t” e la “e”). L’autore ci da la possibilità di leggere cosa scrive Paul, che, prima di consegnare il manoscritto ad Annie, aggiunge a mano tutte le lettere mancanti. Veramente inimitabile!

Montag

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