Category Archives: Letteratura

Aspetta primavera, Lucky, di Flavio Santi

Sì, ogni tanto parlo anche da solo, per farmi compagnia, che male c’è?, il traduttore è il portiere di notte della letteratura, solo e malinconico come il guardiano notturno di un grande albergo. Un libro per cui nel mio piccolo faccio il tifo, sperando riesca ad acquisire sempre più visibilità (è stato candidato da due “amici della domenica” al Premio Strega) è questo Aspetta primavera, Lucky (a pensarci bene era destino che dovesse piacermi, visto che riprende nel titolo il mio…

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Aspetta primavera, Lucky, di Flavio Santi

Commiato su Segnale Zero

Amici lettori, è con piacere che segnaliamo un post sul sito dell’amico Piero, che ci ha veramente emozionato… se vi viene in mente di capire come mai alcuni blog sono molto visitati e come mai alcuni lo sono di meno, occorre sempre fare un passo indietro e pensare agli albori del web: la qualità dei contenuti è davvero il “fondamento” di Internet, ed il blog Segnale Zero si merita davvero una visita per lo spessore delle cose che i ragazzi vi scrivono.

Buona lettura.

Lo stato di salute dell’editoria italiana per ragazzi

Mi è dispiaciuto leggere le parole di Alfieri Lorenzon, direttore generale dell’Aie, sul fatto che Cuore di De Amicis sia ormai un libro per ragazzi “superato” (al contrario di Pinocchio di Collodi, ad esempio). “Cuore non fa piu’ parte del bagaglio indispensabile dei nostri giovani”, ha detto all’Ansa Lorenzon. Meglio Pinocchio, che riscuote ancora “risultati interessanti” all’estero, e ovviamente la letteratura per ragazzi contemporanea, fra cui in primis ovviamente Harry Potter, ma anche Geronimo Stilton e le saghe vampiresche. Ma forse non c’è niente di cui intristirsi, il mondo va avanti, i bambini di oggi sono diversi da quelli di ieri e- la conclusione è sempre la stessa – è colpa mia che sono la solita nostalgica sostenitrice del valore dei “classici”. In generale, comunque, la nostra letteratura per ragazzi non è affatto “superata”, neanche all’estero, visto il successo che il settore riscuote soprattutto in Asia (Cina, Giappone, Corea del Sud) e nel mercato dell’America del Sud, mentre le vendite non decollano sul mercato anglosassone. I segnali che la nostra editoria per ragazzi goda – e possa continuare a godere – di buona salute sono comunque almeno due: il fatto che, come ricorda Lorenzon, esportiamo titoli più di quanti ne importiamo, e che la nuova generazione di italiani ami la lettura (65% legge almeno un libro l’anno) molto di più dei propri stessi genitori (44%). Foto | Flickr Lo stato di salute dell’editoria italiana per ragazzi

A un sogno dal mare e nell’oblio dei monti. Dialoghi con Anna Maria Ortese, di Mauro Salvi

“Il dolore ti colpisce ai fianchi, ti smangia, ti consuma, e ti rende l’uomo, la donna che sei e che non ti resta che essere”. “Anche l’amore fa così. Lei parla del dolore ma descrive l’amore”. “Ordiniamo da bere”, disse” Erano di questo tono i dialoghi fra Anna Maria Ortese e un aspirante scrittore, Mauro Salvi, che seppe portarla fuori dalla sua dimensione, per qualche giornata, durante i suoi ultimi anni di vita. Un incontro nato con una lettera in cui Salvi le chiedeva un parere sui suoi scritti. Ortese gli rispose lasciando trapelare la devastazione della sua vita presente, chiusa in casa fra “…..” con la sorella oppressa da problemi mentali (la chiamava Trude, con lui). E Salvi la interpretò come una richiesta d’aiuto. Della donna, non della scrittrice. “Quando la conobbi, nel 1986 – racconta l’autore – Anna Maria Ortese era una donna anziana. Nel suo appartamento di via Mameli, a Rapallo, tirava avanti un’esistenza qualunque; non viveva nel presente e non rimpiangeva il passato, non si riconosceva nella ‘modernità’ ma non poteva fare a meno della città, del rumore, della gente”. Ed è una vera scoperta leggere queste pagine, per chi ha amato questa autrice, perchè Salvi riesce a compiere il miracolo: farla parlare degli stati d’animo in cui scrisse le sue opere più famose (“il Porto di Toledo è il mio libro migliore…lo scrissi in punta di piedi, come si dovrebbero scrivere i libri che valgono qualcosa”) o semplicemente dei suoi gusti in fatto di sigarette (ne fumava due pacchetti al giorno, anche di più – confessò – se scriveva. Perchè se le dimenticava accese sul posacenere). Della sua scelta di non fare bambini (“il dolore di una nuova vita si sarebbe sommato al mio dolore”), del suo rapporto con gli …

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A un sogno dal mare e nell’oblio dei monti. Dialoghi con Anna Maria Ortese, di Mauro Salvi