Che cos’è un bambino? di Beatrice Alemagna

I bambini desiderano cose strane, è vero: “avere le scarpe che brillano, mangiare zucchero filato a colazione, ascoltare la stessa storia tutte le sere”. Ma anche i grandi hanno strane idee in testa: farsi il bagno tutti i giorni, cucinare i fagiolini al burro, dormire senza il cane giallo. Ma come si fa? Chiedono i bambini”. Come si fa a spiegare ‘Che cos’è un bambino?’ Quali sono le sue esigenze, i suoi sogni, quello che desidera ma ancora non sa esprimere a parole? Ci riesce la penna di Beatrice Alemagna nell’omonimo volume extra large di Topipittori’, in cui mi sono imbattuta nella mia ricerca di testi che affrontino il tema della formazione dell’identità e del rispetto delle differenze. Ho trovato così un volume che molti, moltissimi grandi – innanzitutto – dovrebbero leggere. Perchè spesso, davvero, anche i più insospettabili si dimenticano di ‘cosa sia un bambino’. I bambini assomigliano a spugne. “Assorbono tutto: il nervosismo, le cattive idee, le paure degli altri. Sembrano dimenticare, ma poi rispunta tutto dentro la cartella, o sotto le lenzuola, oppure davanti a una libro”. I bambini ‘vogliono essere ascoltati a occhi spalancati’. Perchè ogni bambino ha “piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie, ma non per questo idee piccole…a volte sono grandisime, divertono i grandi e fanno loro…dire ‘ah!”. E ogni bambino ‘è solo una persona piccola” che per addormentarsi “ha bisogno di occhi gentili. E di una lucina davanti al letto”. Beatrice

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