Festivaletteratura 2013: intervista a Chiara Prezzavento

Passando per piazza delle Erbe ci siamo ritrovati dinanzi al suggestivo spettacolo della Rotonda, illuminata da bracieri e “abitata” da attori abbigliati con costumi d’altri tempi. Erano i protagonisti dello spettacolo “Somnium Hannibalis” , rappresentato proprio ne medesimi luoghi e en plein air , durante il Festivaletteratura 2013 appena conclusosi. Un’atmosfera coinvolgente, che ci a spinto a volerne sapere un po’ di più e ad interrogare direttamente Chiara Prezzavento , autrice del testo dal quale è stata tratta la pièce, ma anche dello stesso adattamento teatrale, che, a pochi passi e qualche ora dai “luoghi della rappresentazione” ci ha concesso qualche “segreto di lavorazione” che vi presentiamo cominciando proprio dai problemi di traduzione già incontrati in occasione della presentazione di alcuni lavori su “L’Antigone”. Innanzitutto quali sono i segni distintivi dei due mondi, quello della pagina scritta e quello della messa in scena, e come si passa da uno all’altro? Sono due linguaggi diversi, perché il romanzo e il lavoro teatrale coinvolgono il lettore e lo spettatore in maniere differenti. Ciò che nel romanzo è scritto e descritto, deve essere fatto passare in teatro attraverso l’azione scenica. Per cui tradurre dall’uno all’altro richiede tutta una serie di spostamenti, di punti di vista, ma anche nel modo di rivolgersi al destinatario. Jeoffrey Swith, teorico, insegnante e scrittore…

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