I cinque romanzi di Albert Camus nel centenario della nascita dello scrittore

Cento anni fa, il 7 novembre 1913, nasceva a Mondovì (oggi Dréan) nell’allora Algeria francese, Albert Camus filosofo, saggista, scrittore e drammaturgo francese. Camus morì giovane, a quarantasei anni, in un incidente stradale in cui perse la vita insieme al suo editore Michel Gallimard. Era il 4 gennaio 1960 e tre anni prima, nel 1957 aveva ricevuto il Premio Nobel per la letteratura : per la sua importante produzione letteraria, che con perspicace zelo getta luce sui problemi della coscienza umana nel nostro tempo. A guardare la storia con il senno del poi, sembra quasi che Albert Camus volesse bruciare le tappe: vincere il Nobel a soli quarantaquattro anni non è da tutti! Il talento di Albert Camus nella scrittura è stato apprezzato fin da subito, prima come giornalista, poi come saggista e narratore. Cinque sono i suoi romanzi: Lo straniero (1942); La peste (1947); La caduta (1956); La morte felice (1971, postumo); Il primo uomo (1959, ma 1994, postumo e incompiuto). L’occasione del suo centesimo compleanno è ghiotta per leggerli o rileggerli Lo straniero Pubblicato nel 1942, Lo straniero , un classico della letteratura contemporanea, sembra tradurre in immagini quel concetto dell’assurdo che Albert Camus andava allora delineando e che troverà teorizzazione nel coevo Il mito di Sisifo . Protagonista è Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneità a se stesso e al mondo. Un giorno, dopo un litigio, inesplicabilmente Meursault uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto – il processo e la condanna a morte – senza cercare giustificazioni, difese o menzogne. Come Sisifo, Meursault è un eroe “assurdo”: la sua lucida coscienza del reale gli permette di giungere attraverso una logica esasperata alla verità di essere e di sentire. “È …

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