Il giorno del sacrificio, di Robert Marks

Il primo romanzo di Mark Roberts, Il giorno del sacrificio , appena uscito per i tipi Nord, è un thriller che tocca temi inquietanti con una scrittura asciuttissima e di veloce leggibilità. Tuttavia, l’eccessiva velocità della storia spesso non lascia al lettore la possibilità di godersi un pochino di più i personaggi. Tanto è vero che il romanzo è generosamente popolato di personaggi che avrebbero meritato più spazio di approfondimento perché hanno ottime potenzialità, e anche poco comuni. A indagare sui delitti del killer più sanguinario di Londra dai tempi di Jack Lo Scquartatore, è l’ispettore David Rosen, il quale ha una complessa vicenda familiare verrebbe da dire “alle spalle” ma probabilmente sarebbe più opportuno dire “sulle spalle”, dal momento che né lui né la moglie hanno ancora superato il dramma della morte dell’unica figlia. Questo serial killer ha un nome simbolico: Erode, il che indica che i bambini, meglio, i nascituri, sono il suo obiettivo. Se possibile, questo killer è anche peggio dei suoi illustri predecessori, per il semplice motivo che si rifà a uno strano personaggio vissuto nella Firenze del XII secolo. L’ispettore Rosen viene a saperlo da un prete cattolico. «Le dice nulla il nome Alessio Capaneo?» chiede Padre Sebastian Flint all’ispettore Rosen. «Non mi pare.» «Me …

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