Joshua allora e oggi, di Mordecai Richler

Ci sono scrittori che vengono ricordati per il loro stile asciutto, altri per uno stile barocco, altri perché sono bravi a impastare trame e intrecci, altri ancora perché sanno fare i dialoghi, altri perché sanno farti piangere o magari – più di rado – anche ridere. Mordecai Richler – oltre per la creazione di uno dei personaggi più irriverenti della letteratura mondiale, ovviamente il pensiero è rivolto a Barney Panofsky – dovrebbe essere ricordato perché le sapeva fare tutte, queste cose. Ci metteva cura nella scrittura. Joshua allora e oggi , appena uscito per Adelphi, in realtà è un libro del 1980. Quindi scritto molto prima degli altri che già conosciamo. Eppure la cura con cui scrive già a questa altezza la vedi serpeggiare tra le righe, la senti sotto i polpastrelli. Diciamolo subito: per chi vi cercasse Barney, stia tranquillo perché lo troverà. Ma troverà anche Solomon Gursky e Duddy Kravitz e, insieme a loro, tutti i temi cari a Richler. Joshua Shapiro ha molto in comune …

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