La biblioteca dell’anatomista, di Jorgen Brekke

In automobile, ripensò alle lezioni di poesia che aveva seguito alle superiori. Il professore era un appassionato di Edgar Allan Poe, ecco perchè Felicia Stone conosceva quell’autore meglio di tanti altri. Ma non avrebbe mai creduto che quelle conoscenze le sarebbero tornate utili nel suo lavoro di detective. Almeno non fino a quel giorno. Un thrillerone da brividi e molto piacevole questo La biblioteca dell’anatomista , di Jorgen Brekke, con i suoi flash back nel cuore di un monaco vissuto nel 1500, apprendista al seguito delle arti proibite (all’epoca) di un anatomista, e che ha avuto una infanzia che lo segnerà a vita. Cos’è che lega i viaggi dell’anonimo frate alla ricerca di un famoso barbiere dell’epoca e dei suoi coltelli rinomati, a due omicidi avvenuti nel 2010 nella civilissima Norvegia, dove in genere i poliziotti come Singsaker escono tranquillamente in servizio senza pistola d’ordinanza? Su queste orribili vicende di sangue sembra pesare una passione squisitamente letteraria, lo studio di un antico manoscritto di Edgar Allan Poe, anche lui morto in circostanze mai del tutto chiarite. Il tutto si complica se sulla scena di uno dei due delitti c’è il protagonista di una vicenda mai risolta in un lontano passato: Jon Vatten, fortemente indiziato, all’epoca dei fatti, per la misteriosa scomparsa di moglie e figlio. Verso di lui, il passato sembra tornare ad accanirsi. Ma una intraprendente poliziotta americana con qualche ombra di troppo del

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