Le Monde racconta la pazza storia del manoscritto di de Sade

Ci sono romanzi dei quali è difficile parlare, per il soggetto, per la reputazione dell’autore, per l’aura che li avvolge e persino per la storia che caratterizza i loro manoscritti. E’ il caso delle “Centoventi giornate di Sodoma” , la prima e anche la più estrema opera di de Sade scritta nel 1785 in soli trentasette giorni, all’interno della prigione della Bastiglia e dissimulata fino al luglio del 1789. Vergato a calligrafia minuscola sulle due facce di un rotolo di carta fine lungo 12,10 e composto da foglietti di 12 centimetri di larghezza incollati uno all’altro, il testo così occultato resterà una delle spine del fianco del suo autore, che piangerà “con lacrime di sangue” la convinzione che sia…

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