Un convegno interessante a Trento: Pro e contro la trama

Questo fine settimana a Trento si svolgeranno due incontri molto interessanti dal titolo “Pro o contro la trama” , organizzati dall’Università di Trento per discutere della tendenza di un certo tipo di romanzo contemporaneo – quello che potrebbe essere definito come “commerciale”, che accomuna gran parte della letteratura main stream ad una certa letteratura di genere – abasare le proprie strategie narrative esclusivamente sulla trama a scapito della forma e del linguaggio. La fortuna della letteratura dell’intrigo, dalla giallistica all’avventura, quella che spinge il lettore a macinare pagine (ogni tanto anche a saltarle) pur di arrivare in fondo al libro per sapere “come va a finire” nè è la lampante e primaria dimostrazione. Eppure la tradizione romanzesca europea si fonda su altri principi, in primis il principio architettonico, la ricerca di una forma, di un linguaggio basato sulla ricchezza e la compenetrazione tra stili e tra registri differenti. Azzerare il principio architettonico, eliminare le possibilità formali, significa, inevitabilmente, ridurre le possibilità del romanzo di conoscere il mondo. Il risultato finale, nella migliore delle ipotesi, è un’opera fintamente realistica, capace al massimo di rendere conto solo degli aspetti più illustrativi e immediati della vita. Possiamo attribuire questa evoluzione, che in realtà è una regressione, alla sola industria culturale? O ci sono altre spiegazioni: la reazione al modernismo? Il crescente successo della narrativa di genere? Lo spirito dei tempi? Un problema tutt’altro che semplice da dirimere. Voi che ne pensate? Via | unitn.it Un convegno interessante a Trento: Pro e contro la trama

Libri per Natale per bambini. Betta sa fare tutto (o quasi), di Astrid Lindgren

Il consiglio, se decidete di regalare un libro ai bambini, per Natale, è ovviamente sempre quello di andare sui classici. Vi segnalo quindi questa bellissima favola di Astrid Lindgren, la ‘mamma’ di Pippi Calzelunghe, ambientata proprio durante le feste natalizie. Ve la consiglio ovviamente prima di tutto se avete una bimba, perchè Betta vive un po’ secondo lo spirito di Pippi. Convinta di saper fare le cose da sola, di essere una ragazzina in gamba che sa fare tutto o quasi (ad esempio non sa fare lo slalom!) e soprattutto soddisfatta di se stessa se riesce a dare una mano agli altri. E Betta come Pippi non si scoraggia mai di fronte agli intoppi della vita, neanche quando il papà a tavola annuncia che per quest’anno la loro famiglia non avrà un albero di Natale, e i suoi fratellini Jonas e Gunilla iniziano a piangere disperatamente. Infatti, mentre Betta va a fare compere per la vicina malata, la signora Bergman, passa un camion pieno di abeti e….Delizioso. A. Lindgren Betta sa fare tutto (o quasi) Il Gioco di leggere ed. 14,10 euro Libri per Natale per bambini. Betta sa fare tutto (o quasi), di Astrid Lindgren

E finalmente ti dirò addio, di Lauren Oliver. Perchè il giorno della sua morte continua a ripetersi?

E finalmente ti dirò addio , di Lauren Oliver , è il brillante romanzo d’esordio – YA e autoconclusivo – dell’autrice americana. Il suo modo di “inventare storie”, nell’ambito della letteratura fantastico-romantica, è talmente piaciuto in America, che la Fox, non solo ha opzionato i diritti cinematgrafici per E finalmente ti dirò addio ( Before I fall ), ma ha deciso di trarre un film anche dal suo secondo romanzo, Delirum (non ancora pubblicato e previsto, in America, per febbraio 2011). Il libro avvierà un’interessante trilogia ambientata in un futuro vicino, alternativo e distopico, in cui l’amore (e ciò che comporta) viene considerato una malattia contro la quale, a 18 anni, si deve essere vaccinati. E finalmente ti dirò addio , invece, racconta una storia completamente diversa e che ricorda, molto da vicino, il bello e “ansiogeno” The Longest Day ( Il giorno più lungo ), episodio…

Leggi il seguito:
E finalmente ti dirò addio, di Lauren Oliver. Perchè il giorno della sua morte continua a ripetersi?

Michel Houellebecq vince il Premio Goncourt 2010 con La carte et le territoire

In realtà, per chi non sa che per ben tre volte – rispettivamente nel 1998, nel 2001 e nel 2005 – Michel Houellebecq aveva già avuto l’impressione di avere tra le mani il premio Goncourt, la più prestigiosa onorificenza letteraria francese, la notizia di oggi potrebbe anche non significare nulla. E invece di notizia si tratta, e che notizia!, perché alla fine Michel Houellebecq ce l’ha fatta a prendersi il premio che inseguiva da dodici anni, e il fatto di averlo conquistato con un libro come La carte et le territoire , molto discusso in Francia per le sue “profonde somiglianze” al limite del plagi o con alcune pagine di wikipedia, non può che aver reso la vittoria ancor più dolce. Certo, Houellebecq è sempre stato abituato ad essere circondato dalle polemiche; esemplare a questo proposito quella che lo aveva investito nel 2001 quando, poco tempo prima dell’attentato alle Torri Gemelle si era fatto scappare alcune dichiarazioni poco opportune sulla religione islamica scatenandosi addosso una tempesta facendogli perdere la possibilità di vincere l’agognato Goncourt. Fortuna ha voluto che questa volta la forza del suo romanzo prevalesse sulle accuse di plagio , una fortuna che certamente Houellebecq capitalizzerà a dovere visto che si dice che la vittoria del Goncourt faccia triplicare le vendite dei libri vincitori. E contando che La carte et le territoire ne aveva già vendute 200mila prima di vincere il premio, direi che Houellebacq ha fatto centro. Via | Lemonde.fr Michel Houellebecq vince il Premio Goncourt 2010 con La carte et le territoire