– "Francesco: Il «povero» che arricchì il mondo" di Gianmichele Galassi

Nella nuova rubrica d’autore “Riflessioni Iniziatiche sull’Uomo, lo Spirito e l’Infinito” di Gianmichele Galassi: “Francesco: Il «povero» che arricchì il mondo”.

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– "Francesco: Il «povero» che arricchì il mondo" di Gianmichele Galassi

Libri nel cassetto? Donateli alla Bibliocasa dell’Aquila

Segnaliamo volentieri questo appello della Bibliocasa dell’Aquila, un ‘luogo dei libri’ per coloro che ancora vivono sulla propria pelle le conseguenze del terremoto di un anno e mezzo fa. Il centro sorge sulla statale che porta a Teramo. La struttura, come scrive Il Salvagente, è stata costruita dopo mesi di lungaggini burocratiche ed è stato progettato nello stile dei MAP (Moduli abitativi provvisori). Però l’ambiente è rallegrato da un ‘Appendilibro’ dove chiunque può appendere foglietti con frasi, aforismi, poesie. In tutto nel centro ci sono duemila volumi, se volete basta spedire i vostri libri a: Bibliocasa, piazza d’Arti, via Ficara, 67100 L’Aquila. La speranza è che qualche editore si decida anche a fare donazioni di settimanali e riviste per l’emeroteca. Via | Il Salvagente Foto | Flickr Libri nel cassetto? Donateli alla Bibliocasa dell’Aquila

Le responsabilità dell’autore. Le interviste di Nazione Indiana

Se poi la domanda è: la crescente industrializzazione dell’editoria moltiplica la scrittura e la pubblicazione di libri di merda? peggiora il nostro clima culturale? rende meno gratificante e spesso infrequentabile il mondo intellettuale? La mia risposta è: tre volte sì! ( Nicola Lagioia, su Nazione Indiana ) Allora, se avete un po’ di tempo da ‘perdere’ a leggiucchiare on line, vi consiglio l’interessante serie di interviste a scrittori realizzate da Nazione indiana sul tema della ‘responsabilità civile’ dell’autore moderno. Si parla anche di altro ovviamente, di critica letteraria. “Si possono ancora definire pagine culturali trenta recensioni da mezza cartella ammucchiate in una pagina? – scrive Claudio Piersanti – L’unica proposta culturale che mi sento di fare ai giornali è questa: perché non assumete qualche ragazzo che vi corregga gli errori? Le edizioni on-line sono cimiteri grammaticali”. Oppure del discusso nodo sulle ‘responsabilità del lettore’. “Penso che la letteratura, e tra le sue componenti in particolare la poesia, dovrebbe essere sostenuta dai lettori in una forma precisa: mediante l’acquisto di libri”, sostiene ad esempio Giulio Mozzi . Ma c’è anche Michela Murgia , che pensa che “il web non abbia …

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Arundhati Roy rischia il carcere e Kuki Gallmann lotta per gli elefanti

Mi ha colpito molto la testimonianza di Kuki Gallman ( qui la videointervista ) in cui l’autrice di Sognavo l’Africa parla della sua battaglia contro l’uccisione degli elefanti africani, l’ultimo cosa in cui vuole impegnarsi per dare senso alla sua vita, vuota dopo la morte di suo figlio Emanuele. Allo stesso tempo, un’altra scrittrice, Arundhati Roy (suo il bellissimo Il dio delle piccole cose) rischia addirittura il carcere, perchè ha pubblicamente sostenuto che il Kashmir non appartiene all’India. Il reato che si configura è quello di sedizione. In questi casi la pena può arrivare anche a tramutarsi in ergastolo. Notizie che dimostrano che evidentemente ci sono scrittori che riescono a dire la loro, lontano dalla pagina scritta, con coraggio, senza timore di abbandonare torri d’avorio e di schierarsi per grandi temi ambientali. E, a volte, come nel caso di Roy, politicamente. C’è uno scrittore o una scrittrice di cui avete ammirato le prese di posizione? Io ovviamente penso a Saviano (che si dichiara comunque lontano dagli schieramenti dell’agone politico). Voi? E pensate che sia giusto che gli scrittori ‘dicano la loro’? E soprattutto, pensate che riescano in qualche modo a ‘cambiare le cose’? Arundhati Roy rischia il carcere e Kuki Gallmann lotta per gli elefanti