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Libertà delle donne nel XXI secolo. Pensieri e pratiche oltre i fondamentalismi (20-21-22 ottobre 2017)

Roma, Casa internazionale delle donne, via della Lungara 19. Convegno internazionale “Libertà delle donne nel XXI secolo. Pensieri e pratiche oltre i fondamentalismi”. Promuove: Casa internazionale delle donne, in collaborazione con Associazione delle donne della Regione mediterranea, (AWMR Italia); Cultura è Libertà; Il Giardino dei Ciliegi; Iniziativa Femminista Europea (IFE Italia); Women’s International League for Peace and Freedom (WILPF Italia); con il contributo di Transform!Europe. Comitato organizzatore: Nicoletta Pirotta, Francesca Koch, Ada Donno, Giuliana Beltrame, Imma Barbarossa, Anna Picciolini, Chiara Giunti, Alessandra Mecozzi, Antonia Sani. I contenuti del Convegno sono stati discussi in diversi incontri da un gruppo di lavoro aperto. Si può seguire il percorso e vedere…

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Libertà delle donne nel XXI secolo. Pensieri e pratiche oltre i fondamentalismi (20-21-22 ottobre 2017)

"Lettori in gioco", come avvicinare i bambini alla lettura

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"Lettori in gioco", come avvicinare i bambini alla lettura

Elena Ferrante

Ambivalenza, contraddizioni e ambiguità, relazioni tra donne e legame materno, corpo e sessualità. Alimenti per il pensiero offerti dai racconti della grande romanziera Elena Ferrante. Ne parleremo insieme ad Alessandra Pigliaru a partire dagli spunti emersi al seminario estivo della Società delle Letterate.

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Recensione di Il cielo è dei potenti di Alessandra Fiori

Un romanzo sugli aspetti più umani e nascosti del potere, la storia di un uomo consapevole e forse per questo ancora più sofferente per una vita passata di corsa. A scansare gli altri -e l’amore- in nome dell’arrivismo. Oggi parliamo di un romanzo a metà tra la politica e i sentimenti, una storia, quella di Il cielo è dei Potenti (edizioni E/O) che Alessandra Fiori ha dipinto attraverso la lente del ricordo. Il protagonista è un uomo di potere, che in seguito a un incontro fortuito con il primo amore della sua vita, vede squarciarsi il sipario della memoria. Ecco l’incipit: L’ho riconosciuto subito. Era quasi buio, la pioggia tagliava la luce dei lampioni e non lo vedevo da oltre quindici anni, ma l’ho riconosciuto subito. Il collo prominente, le braccia lunghe, l’agitarsi delle mani che cercavano di aprire l’ombrello. C’era la strada a dividerci, per non dire del resto, il suo odore però mi pareva di sentirlo. Tabacco e colonia di quarta. “C’è puzza di Guido” ci dicevamo ridendoci sopra. In realtà, già negli ultimi tempi della nostra ingloriosa amicizia, Guido era passato ai sigari e a ben altri dopobarba. Ma è così che succede, li senti nell’aria quelli inesorabilmente destinati a segnarti l’esistenza. Per questo mantenevamo una sottile distanza. Da ragazzini, almeno. L’incontro con l’amico Guido (e con la donna amata un tempo), accuratamente evitato a lungo, fa piombare il protagonista nella dimensione solitaria del guardarsi indietro, lo fa uscire dalla sua bolla di ambizione e presunta sicumera; si ripercorre la sua adolescenza negli anni ‘50, la parrocchia, il campo da calcio, le abbuffate al mare, la madre petulante e il padre camminatore per il quale i piedi erano il motore del cervello . E poi la scoperta di un senso della giustizia, e l’avvicinamento alla politica alla scoperta del mondo dei comizi, delle liste, delle manifestazioni. E degli eventi cruciali della Prima Repubblica. Nella…

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