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Ali di cartapesta, di Alessandro Benazzi

Ci sono delle esperienze che lasciano segni profondi in ognuno di noi: situazioni vissute, persone incontrate, sensazioni provate, parole dette e non dette. Tutto forma l’esperienza della nostra quotidianità. Una di queste esperienze è stata messa per iscritto da Alessandro Benazzi nel suo romanzo d’esordio Ali di cartapesta . Nel romanzo di Benazzi – ambientato tra Roma e la Spagna – da un lato abbiamo i “mali” tipici della nostra società (ma anche di molte altre società ed epoche): tossicodipendenze, malattie incurabili, paura del diverso e della diversità in genere, abusi verso gli altri e verso se stessi; dall’altro abbiamo la cura a tali mali, cura che poi non è altro che la classica “ricetta” a base di amicizia e amore. Concetti forse troppo abusati, che però vale la pena di rispolverare. Trovo sempre interessante leggere i testi degli “esordienti” perché a ogni riga traspare

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Ali di cartapesta, di Alessandro Benazzi

Gad Lerner esalta Persecuzione, di Alessandro Piperno

E’ interessante leggere la recensione in anteprima dell’ultimo libro di Alessandro Piperno, Persecuzione, da parte di Gad Lerner sul suo blog . Il giornalista – che ha letto Persecuzione in bozze – ricorda infatti di essere stato uno dei primi a scoprire ‘il caso Piperno’ e quindi di accostarsi con qualche remora a questo ‘bis’ letterario dello scrittore. Lerner conclude la sua recensione (pubblicata anche su Vanity Fair) scrivendo che Piperno si è ’superato’. Allo stesso tempo però, questa affermazione si può leggere in modo più sottile, perchè Lerner evidenzia come Piperno abbia mixato nel romanzo, tanto Gregor Samsa che Giobbe, e non nasconde la frustrazione finale di trovarsi davanti un ‘continua…’ alla fine del romanzo. Infatti la vicenda umana del protagonista, il professor Pontecorvo (una famiglia irreprensibile, accusato di molestie dalla amichetta dodicenne del figlio)continuerà da Roma a Israele, nel secondo romanzo (lo scrittore ha voluto dividere la storia in due ‘capitoli’, spiega Lerner, rimandandoci al secondo volume). E poi se vogliamo il titolo sembra anche occhieggiare all’ultimo Roth. E a noi in attesa di leggere il romanzo, appena uscito, non resta che aggrapparci ai sottintesi e alle frecciatine di Lerner. Gad Lerner esalta Persecuzione, di Alessandro Piperno

Rileggendo Emmaus di Alessandro Baricco

Leggere è importante. Ma anche rileggere . Sono così tornato sulle mie letture di qualche tempo fa e ho ripreso in mano Emmaus di Baricco . La storia è nota: un gruppo di liceali che si divide tra scuola e parrocchia e che si trova a fronteggiare eventi e situazioni ben più grandi di loro. Il dubbio, la paura di poter far fronte con la sola fede ai vari problemi che incontrano, una fede che forse è vissuta in maniera un po’ troppo di maniera. Alla fine il gruppo si disperde e rimane solo il narratore – la voce narrante che resta ignota per tutto il libro – che tornerà sotto le ali della parrocchia. All’orizzonte l’intenso brano evangelico dei discepoli di Emmaus che camminano e tornano sui propri passi; che hanno la soluzione al proprio fianco, ma sono incapaci di vederla; che sono disposti al dialogo e pronunciano una delle più belle “preghiere” di tutto il Nuovo Testamento: “Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”. In questo romanzo lo stile di Baricco è asciutto e lineare, a tratti scarnificato che, quasi per contrasto, ha il pregio di arricchire l’opera e di evidenziarne i passaggi. Interessante, poi, la scelta di affrontare la vita dei giovani attraverso la lente della fede nel contesto storico-culturale del periodo a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. Infine, in un periodo come il nostro in cui la pubblicità, le fascette editoriali, le IV di copertina, le bandelle assumono una cruciale importanza ai fini della vendibili di un prodotto, trovo oltremodo interessante la scelta di non scrivere nulla sulla coperta se non il titolo: è il lettore che, come i discepoli di Emmaus, deve compiere il proprio cammino… Alessandro Baricco Emmaus Feltrinelli, 2009 ISBN 9788807017988 pp. 139, euro 11,70 Rileggendo Emmaus di Alessandro Baricco

Castelli di rabbia di Alessandro Baricco

Il primo libro che ho letto di Alessandro Baricco. Mi era piaciuto tantissimo allora, l’ho riletto qualche anno fa e non sono più riuscito a finirlo…

Belli i personaggi (il pazzoide sognatore romanticamente illuso Pekisch su tutti) però alla fine la leziosità di Baricco prevale sulla sua indubbia capacità di saper raccontare una storia. Contiene comunque alcuni momenti a mio avviso molto alti.

Castelli di rabbia Alessandro Baricco

Recensione di Nicola Boschetti