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Stéphane Hessel, è morto lo scrittore di Indignez-vous!

Aveva 95 anni ed è morto in nottata. L’annuncio della scomparsa del diplomatico, ex-deportato e saggista Stéphane Hessel è stato dato qualche minuto fa dalla moglie e addolora gran parte del mondo culturale d’oltralpe. Lo scrittore francese, che aveva partecipato attivamente alla resistenza e creduto fermamente nel progetto europeo, ha lasciato un’opera faro sotto forma di opuscoletto di poche decine di pagine, venduto in più di 4 milioni di esemplari in cento paesi e ri-editato a più riprese. Si tratta di “Engagez-vous” (originariamente per le Editions Indigène) pubblicato a fine 2010, uno dei primi testi in lingua originale che mi è capitato tra le mani all’inizio della mia avventura parigina e che ho avuto il piacere di tradurre in parte per condividerne il messaggio di speranza. Ma anche un libro semplice e di una forza inaudita, scritto da un laico eppure profondamente spirituale, che ha dato un incredibile impulso ad un’intera generazione, quella dei giovani d’oggi, un po’ orfana di gloria. La mia lunga esistenza mi ha dato una successione di motivi per indignarmi, nati piuttosto da una volontà d’ engagement che sull’onda dell’emotività. Da giovane studente normaliano sono stato segnato profondamente da Sartre, compagno di studi di allora, ma per la formazione del mio pensiero sono stati più importanti “La Nausea” e “Il Muro” che “L’Essere e il nulla”. E’ stato lui a trasmetterci il messaggio di libertà: “siete responsabili nella misura

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Nazim Hikmet & la Turchia, storia di un amore tormentato

…le mie poesie sono pubblicate in trenta o quaranta lingue ma nella mia Turchia nella mia lingua turca sono proibite… (Autobiografia, 1962) Le radici più profonde del grande poeta turco Nazim Hikmet, tra le più importanti figure del panorama culturale del XX° secolo, affondano nella terra e nella storia del suo paese d’origine. Ma la vicenda che lo unì ai destini della Turchia contemporanea è fatta di rifiuti, fughe, dolore e persecuzioni. Il piccolo Nazim è nato a Salonicco all’alba del ‘900, allevato nei versi del nonno Mustafa Celaleddin Pasha, alto funzionario dell’allora Impero Ottomano, e nell’amore per la Francia di sua figlia, dai numerosi talenti artistici, un attaccamento che non impedì alla fascinazione per la…

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In memoria di Primo Levi

Un quarto di secolo dalla scomparsa dello scrittore che seppe descrivere magistralmente i tormenti che afflissero le vittime della guerra. Straziato dall’odio razziale, ostacolato, ma non piegato dalla triste realtà della deportazione e dalla vita nei campi di concentramento, Primo Levi scontò la ferita per tutto il resto della sua vita, testimoniandone atrocemente il dolore e spegnendosi cadendo nella tromba delle scale della sua casa di Torino l’11 aprile del 1987. Per non dimenticarlo, per non scordare gli amari versi di “Se questo è un uomo” , ma anche i racconti della raccolta “Il sistema periodico” , i cui titoli seguono la tavola degli elementi, ed il fertile autore del “romanzo dei tecnici” vincitore del premio Strega “La chiave a stella” ; ci restano le sue parole. Scolpite nella memoria negli anni di scuola, incise come un grido di indignazione in una delle pagine più infami dell’intera umanità e sigillate da un uomo, che sposò la causa della chimica con quella della letteratura e lasciò…

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Vent’anni senza Isaac Asimov

Vent’anni fa moriva Isaac Asimov , biochimico e “creatore di mondi”. L’uomo che ha dato luogo alla moderna letteratura di fantascienza, si spegneva (come svelerà solo nel 2002 la vedova Janet, dissolvendo una delle pochi nubi di mistero che avvolgevano l’esistenza biografica del grande scrittore) a causa della degenerazione dell’AIDS, contratta quasi un decennio prima attraverso una trasfusione sanguigna. Intere comunità di accaniti lettori dicevano addio ad una delle loro guide incontrastate, all’enunciatore delle tre leggi della robotica (che poi si riveleranno quattro se si considera anche il principio zero), al “sublimatore dell’epopea dei robot” e dell’intelligenza artificiale e ad un vero e proprio “pozzo d’inventiva”. A suo stesso dire, un “egocentrico” d’origine russa e dall’evidente nome ebreo, farcito di cultura americana. Uno strano personaggio dalle imponenti basette anni’70 e dalle improbabili camicie in stile cowboy, cresciuto a forza di pulp , letti di nascosto e poi riposti accuratamente sugli espositori del negozio paterno di Brooklyn, ipercalorici frullati eggcream , miti greci, poemi omerici, varia letteratura e aria di biblioteca. Ci piace ricordarlo così, con un brano liberamente tradotto dalla versione francese dell’ultimo tomo della sua autobiografia (”Moi, Asimov”, 1994) e attraverso un “ritratto fantastico” partorito dall’immaginazione dell’artista Rowena Morill , un’immagine nella quale Asimov è alla sua scrivania, dinanzi ad una macchina da scrivere sulla quale “aleggiano” i tre simboli delle sue più vive passioni: la fantascienza, la biochimica e la letteratura. La domanda è: perché ho cominciato a scrivere? Ho rievocato spesso i miei primi tentativi; giustificandoli solitamente con la frustrazione all’idea di non poter mai conservare…

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