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La banda Apollinaire, di Renzo Paris

Finché fu in vita, della nascita di Apollinaire si seppe ben poco. «Soltanto nella seconda metà del secolo scorso i biografi ebbero modo di accertare la data esatta. Guglielmo Vladimiro Alessandro Apollinaire de Kostrowitzky era dunque nato a Roma il venticinque agosto del 1880» in un palazzo di «via Milano che fa angolo con via Nazionale». E appena messo piede a Parigi, dopo aver trascorso i primi anni di vita a Roma, la poesia «lo distolse dal divenire un ragazzo di strada, un delinquentello. […] Guillaume sognava fin d’allora un’altra banda, quella degli artisti che avrebbero inaugurato il secolo segnandolo a caratteri di fuoco […]». Renzo Paris, narratore e poeta innamorato della poesia di Apollinaire, ricostruisce con un libro appassionato e caratterizzato da uno stile asciutto e deciso, la vita, l’avventurosa formazione e l’affermazione di uno dei massimi esponenti della poesia novecentesca. Ovviamente, leggendo La banda Apollinaire – appena uscito per Hacca –, si segue anche una generazione di artsisti che Guillaume ha effettivamente frequentato, tra i quali spiccano Picasso, Max Jacob, Alfred Jarry, Ungaretti. Il libro è molto documentato e, sebbene la dimensione culturale sia predominante, Paris si infila volentieri nella loro dimensione privata. Viene fuori, così, il ritratto di un’epoca che, per fortuna, è dura a morire. Colpisce senza dubbio la figura della madre di Apollinaire: fantomatica e inafferrabile donna che si avvale da varie identità, maestra del travestimento e ladra di classe che per seguire le sue passioni non si preoccupa di trascurare i figli. Se sulla paternità del poeta gravano numerosi dubbi, non ce ne possono essere ovviamente sulla maternità che avrà tantissima influenza su quell’omone grosso, rubicondo, gran divoratore di cibo e che voleva «essere lo poesia in persona, si identificava con il fiato e il ritmo dei suoi versi». Renzo Paris la banda Apollinaire Pagine: 268 Prezzo: 14,00 Hacca edizioni La banda Apollinaire, di Renzo Paris