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Caro Papa ti scrivo: domani Booksblog incontra Piergiorgio Odifreddi

Si intitola Caro Papa ti scrivo , l’ultima fatica di Piergiorgio Odifreddi . È un saggio in cui il matematico si prende un impegno non da poco: sfidare dialetticamente l’attuale pontefice Benedetto XVI. Una missione complicata: ad aprir bocca e urlare uno slogan siam buoni tutti, ad argomentare con logica e acutezza, siam buoni in molti meno. Odifreddi appartiene decisamente alla seconda categoria e sa come muoversi nel baratro che separa religione e scienza. Ho letto il libro, mi è sembrato solido per impianto teorico e a sorpresa “rispettoso” del Pontefice e del Vaticano, almeno rispetto a quanto siamo abituati a leggere di Odifreddi. Domani lo incontrerò per un’intervista in cui racconterà di Caro Papa ti scrivo e altro: se avete qualche domanda da fargli, i commenti ci sono per questo. Per farvi un’idea del testo: Nell’autunno del 1959 Piergiorgio Odifreddi varcò la soglia del Seminario di Cuneo. La sua intenzione era quella di diventare un giorno papa, e benedire da una finestra di Piazza San Pietro la folla estasiata. Ma presto imparò che «il cammino che porta al soglio pontificio è più accidentato e tortuoso di quanto un bambino avesse ingenuamente potuto immaginare». E, soprattutto, che «per poter un giorno comandare bisognava iniziare subito a obbedire» e a essere rispettosi: cosa che già allora non gli piaceva particolarmente. Cinquant’anni dopo, il matematico impertinente ricorda quei tempi e, contenendo per una volta il suo abituale tono urticante e provocatorio, scrive con grande rispetto e sincerità a chi papa lo è diventato per davvero Per ora vi segnalo questa recensione uscita sul sito di UAAR , domani il nostro incontro. Intanto, potete segnalare le domande che vorreste porre a Piergiorgio Odifreddi nei commenti o su twitter, usando come hashtag #caropapa . Caro Papa ti scrivo: domani Booksblog incontra Piergiorgio Odifreddi

Caro Papa ti scrivo: domani Booksblog incontra Piergiorgio Odifreddi

Si intitola Caro Papa ti scrivo , l’ultima fatica di Piergiorgio Odifreddi . È un saggio in cui il matematico si prende un impegno non da poco: sfidare dialetticamente l’attuale pontefice Benedetto XVI. Una missione complicata: ad aprir bocca e urlare uno slogan siam buoni tutti, ad argomentare con logica e acutezza, siam buoni in molti meno. Odifreddi appartiene decisamente alla seconda categoria e sa come muoversi nel baratro che separa religione e scienza. Ho letto il libro, mi è sembrato solido per impianto teorico e a sorpresa “rispettoso” del Pontefice e del Vaticano, almeno rispetto a quanto siamo abituati a leggere di Odifreddi. Domani lo incontrerò per un’intervista in cui racconterà di Caro Papa ti scrivo e altro: se avete qualche domanda da fargli, i commenti ci sono per questo. Per farvi un’idea del testo: Nell’autunno del 1959 Piergiorgio Odifreddi varcò la soglia del Seminario di Cuneo. La sua intenzione era quella di diventare un giorno papa, e benedire da una finestra di Piazza San Pietro la folla estasiata. Ma presto imparò che «il cammino che porta al soglio pontificio è più accidentato e tortuoso di quanto un bambino avesse ingenuamente potuto immaginare». E, soprattutto, che «per poter un giorno comandare bisognava iniziare subito a obbedire» e a essere rispettosi: cosa che già allora non gli piaceva particolarmente. Cinquant’anni dopo, il matematico impertinente

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Storie di donne del medioevo, di Susanna Berti Franceschi

Del medioevo si parla sempre al maschile. Uno dei testi fondamentali per lo studio di questo periodo storico è proprio L’uomo medievale di Jacques Le Goffe. E le donne? Che fine hanno fatto le donne medievali? Un illuminante saggio di Susanna Berti Franceschi cerca di colmare un po’ questa lacuna. Il titolo del “saggio romanzato” (questo il nome della collana in cui è inserito, è Di regine, di sante e di streghe. Storie di donne del medioevo ed è pubblicato per i tipi di Elmi’s World . Il Medioevo fu un momento politico e culturale nel quale alcune donne ebbero grande luce sociale e intellettuale e godettero, almeno rispetto ad

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Storie di donne del medioevo, di Susanna Berti Franceschi