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Un sorriso per sempre, di Maria Serra

Ecco un bellissimo libro per bambini, da una casa editrice che si chiama proprio così: Piccola casa editrice. Qui stiamo parlando – come si comprende dall’immagine di copertina – di adozione a distanza. E’ proprio una bella idea, quella di far capire cosa vuol dire “adottare a distanza” un bambino e, a volte, una intera famiglia. E il volume Un sorriso per sempre riesce a farlo capire raccontando le storie di chi è stato adottato, e di come è cambiata, anche nella quotidianità, la sua esistenza, grazie a questo splendido gesto. C’è ad esempio Kito, un bimbo ruandese che dopo che la guerra gli ha portato via mamma e papà non va più a scuola, ma un giorno a casa sua arriva una maestra in carne e ossa tutta per lui. Oppure la palestinese Jamila che è giorni che salta la merenda in classe e che proprio il giorno di Natale, davanti alla sua tavola vuota, riceve una bella notizia. E poi in Kazakhstan c’è Beatrisa, che non parla mai e non capisce perchè un giorno i genitori decidono di non mandarla più a scuola, mentre l’argentina Juanita acquisisce due sorelle “adottive” gemelle e pestifere. Oppure c’è Bikila, che finalmente trova il modo di imparare il mestiere che sogna di fare, il falegname, e di arricchire lil salotto di casa con sedie e tavoli fatti in casa. Il libro, leggo, è realizzato in collaborazione con Fondazione AVSI una ONLUS, nata nel 1972 che si occupa di adozioni internazionali, ed è impegnata con oltre 100 progetti di cooperazione allo sviluppo in 37 paesi del mondo di Africa, America Latina e Caraibi, Est Europa, Medio Oriente, Asia. M. Serra Un sorriso per sempre Piccola casa editrice 12 euro età di lettura 8-10 anni Un sorriso per sempre, di Maria Serra

Hugo Chávez, due libri per conoscerlo meglio

La notizia della morte di Hugo Chàvez ha fatto il giro del mondo, con la sua buona dose di polemiche e complottismi. La storia dirà la sua sul Comandante che nel 2005, nel discorso alla sessione per il sessantesimo dell’ONU affermò: Simón Bolívar, padre della nostra Patria e guida della nostra Rivoluzione, giurò di non dare riposo alle sue braccia, né dare riposo alla sua anima, fino a vedere l’America libera. Noi non daremo riposo alle nostre braccia, né riposo alla nostra anima fino a quando non sarà salva l’umanità. Vi consigliamo due libri per conoscere più da vicino Chàvez, entrambi pubblicati da Dalai. Hugo Chávez, il nuovo Bolívar? Una biografia è il titolo del libro scritto a quattro mani dalla giornalista Cristiana Marcano e dallo scrittore e autore televisivo Alberto Barrera Tyszka. Il titolo si rifà proprio a quel Bolivar di cui Chàvez conosceva a memori i proclami e verso il quale nutriva una sorta di venerazione. Si chiedono gli autori: Maestro nello sfruttare il mezzo televisivo, incantatore di masse, anticapitalista sui generis, Chávez è stato un caudillo o solo uno spregiudicato populista? Luci e ombre si addensano sul suo operato e i giudizi non sono unanimi. Resta il fatto che con lui il Venezuela è entrato in una nuova era, e per poterne valutare prospettive e insidie bisogna conoscerne meglio il leader. Tariq Ali – uno dei direttori della rivista «New Left Review», noto e brillante esponente degli…

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Scrittori & parole nomadi alla Librería Iberoamericana di Madrid

Sarà presentato giovedì 6 ottobre alla libreria Ispanoamericana di Madrid, si tratta del libro Hotel España del giornalista cileno Juan Pablo Meneses , uno che di viaggi e alberghi ne sa qualcosa visto che pratica assiduamente quello che definisce: giornalismo portatile , una condizione di perenne spostamento descrittivo, sempre al cuore della notizia proprio lì dove questa si presenta, in una dimensione che fa coincidere nella sua attività viaggio e racconto, che a tratti diventa vero e proprio racconto di viaggio. Quand’ero ragazzo credevo che ogni hotel rappresentasse un’opportunità, e la penso ancora così Non a caso l’incontro per illustrare il suo libro è stato chiamato proprio Escritores nómadas – Palabras nómadas , in omaggio a quel dialogo sulla letteratura ispano-americana che si nutre degli argomenti al confine di territori tremuli come l’esilio e la globalizzazione, che sono parte integrante della sua cultura d’origine. Al centro dell’evento madrileno ci saranno le sue stesse parole nomadi , insieme a quelle dello scrittore e critico letterario ispano-uruguayano Fernando Aínsa , intervallate dalla lettura di frammenti del libro e spunti di discussione bagnati da vino rigorosamente iberico. Nelle pagine di …

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