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Isaac Asimov, un ricordo a 25 anni dalla morte

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Isaac Asimov, un ricordo a 25 anni dalla morte

Leggere in estate: fantascienza da Oscar

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Vent’anni senza Isaac Asimov

Vent’anni fa moriva Isaac Asimov , biochimico e “creatore di mondi”. L’uomo che ha dato luogo alla moderna letteratura di fantascienza, si spegneva (come svelerà solo nel 2002 la vedova Janet, dissolvendo una delle pochi nubi di mistero che avvolgevano l’esistenza biografica del grande scrittore) a causa della degenerazione dell’AIDS, contratta quasi un decennio prima attraverso una trasfusione sanguigna. Intere comunità di accaniti lettori dicevano addio ad una delle loro guide incontrastate, all’enunciatore delle tre leggi della robotica (che poi si riveleranno quattro se si considera anche il principio zero), al “sublimatore dell’epopea dei robot” e dell’intelligenza artificiale e ad un vero e proprio “pozzo d’inventiva”. A suo stesso dire, un “egocentrico” d’origine russa e dall’evidente nome ebreo, farcito di cultura americana. Uno strano personaggio dalle imponenti basette anni’70 e dalle improbabili camicie in stile cowboy, cresciuto a forza di pulp , letti di nascosto e poi riposti accuratamente sugli espositori del negozio paterno di Brooklyn, ipercalorici frullati eggcream , miti greci, poemi omerici, varia letteratura e aria di biblioteca. Ci piace ricordarlo così, con un brano liberamente tradotto dalla versione francese dell’ultimo tomo della sua autobiografia (”Moi, Asimov”, 1994) e attraverso un “ritratto fantastico” partorito dall’immaginazione dell’artista Rowena Morill , un’immagine nella quale Asimov è alla sua scrivania, dinanzi ad una macchina da scrivere sulla quale “aleggiano” i tre simboli delle sue più vive passioni: la fantascienza, la biochimica e la letteratura. La domanda è: perché ho cominciato a scrivere? Ho rievocato spesso i miei primi tentativi; giustificandoli solitamente con la frustrazione all’idea di non poter mai conservare…

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La trilogia di Asimov

La trilogia di Asimov:

Cronache della Galassia, il Crollo della Galassia Centrale, l’altra faccia della Spirale.

Ecco un altro esempio di applicazione di numero tre rimasto famoso.
La prima volta che ho letto la trilogia è stato vent’anni fa.
L’ho riletta con piacere in questi giorni.
Ci sono tutti gli elementi della science fiction: viaggi interstellari, battaglie, salti nell’iperspazio, i soli, i buchi neri.

Ma, secondo me, gli elementi caratterizzanti sono il riferimento storico all’Impero Romano (la decadenza) e la logica: sono questi gli elementi che permeano il racconto.

La storia:

L’Impero Galattico, dopo 10.000 anni di splendore, sta per morire; rinascerà però dalle sue ceneri grazie all’intelligenza e alla lungimiranza della teoria di Hari Seldon. Senza gli studi sulla psicostoriografia ci sarebbe stato un periodo di decadenza di 30.000 anni dopo la caduta dell’Impero: il riferimento all’Impero Romano è del tutto trasparente.

Ma il fascino della lettura deriva soprattutto dall’ottimismo del pensiero e della logica che ispira il racconto e che ritroviamo inalterato in ognuno dei tre libri. E’ la forza del pensiero che rende tutto possibile e che ispira le azioni dei protagonisti: la prima e la seconda Fondazione.

E’ il pensiero che da forza al progetto Seldon e che permette al lettore di provare il piacere della lettura.

Alberto Coretti