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Luigi Ricca riscrive come fumetto Il tempo materiale di Giorgio Vasta

Siamo abituati, assuefatti forse, alla trasposizione cinematografica di libri tanto che ci poniamo l’oziosa domanda se sia meglio il libro o il film da esso tratto. Domanda alquanto inutile, secondo me, dal momento che si tratta di due mezzi espressivi diversi che hanno un modo di raccontare diverso. Ben vengano, allora, altre trasposizioni che non siano quelle solite del cinema. Trovo molto interessante, in quest’ottica, un romanzo che diventa fumetto. Se poi il romanzo è recente il risultato è ancora più affascinante. Il romanzo da cui tutto ha inizio è Il tempo materiale di Giorgio Vasta , pubblicato nel 2008 da Minimum Fax e candidato al Premio Strega 2009, racconta il 1978, il terrorismo, il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro. Si tratta di un romanzo crudele e commovente, che fotografa il nostro paese nell’attimo in cui perse definitivamente l’innocenza; il racconto di una generazione che, nell’incessante rielaborare la propria esperienza, ha sempre rinviato il momento del dolore. Perché il tempo materiale è anche il tempo mancante, quello in cui si sarebbe…

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Ritorna il Festival "Roland. Macchine e Animali"

“Roland. Macchine e Animali” , un bel festival milanese di letteratura, editoria e critica, ecco uno degli appuntamenti da non perdere di un inizio autunno dall’aria frizzantina. Appuntamento da Assab One, in zona Cimiano, per questo week-end, nel quale l’iniziativa ideata da Giorgio Vasta e Marco Peano promette intrattenimenti a prova di meningi allenate. A partire da oggi e fino alla serata di domenica, grandi e piccini tesserati sul sito dell’associazione Rolandscritture (5 euro per 1 anno di validità) potranno partecipare a numerose iniziative organizzate all’interno della manifestazione e incentrate sull’universo del libro, sviscerato in tutti i suoi aspetti. Tra lezioni, conversazioni, dispute, laboratori, spettacoli sulla scrittura e sulle pratiche editoriali, i partecipanti entreranno a far parte di un vero e proprio “movimento di pensiero” per allenare a fondo la propria conoscenza, nutrendola con interessantissimi stuzzichini e primizie intellettuali di ogni genere. Dal viaggio

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Un paio di critiche e un augurio alla GenerazioneTQ

Da qualche mese un fantasma si aggira per l’Italia. Era infatti l’aprile scorso quando un gruppo di intellettuali e lavoratori della cultura si sono riuniti a Roma lanciando qualcosa che somiglia a un movimento, ma che forse non lo è fino in fondo. Almeno non ancora. Forse l’avrete già capito, sto parlando della GenerazioneTQ , il “movimento di lavoratori e lavoratrici della conoscenza trenta-quarantenni”, così si definisce, che è riuscito a innescare un bel dibattito sul ruolo degli intellettuali in Italia e sul futuro di questo nostro paese. Nelle ultime settimane il dibattito sta procedendo sospinto da contributi e articoli pubblicati su alcune riviste specializzate, per esempio Alfabeta2, e su qualche blog, in primis il blog GenerazioneTQ , che colleziona tutti i pezzi del grande mosaico che si sta formando in rete permettendo di avere uno sguardo d’insieme sui “lavori in corso” e sugli sviluppi del dibattito. Condividendo con i TQ l’età – mi manca poco più di un anno a compiere trent’anni – l’ambito lavorativo, le difficoltà esistenziali che ne derivano e dunque buona parte delle battaglie che i TQ pongono all’ordine del giorno, vorrei gettare nel calderone ribollente del dibattito in corso un paio di critiche che spero possano essere costruttive per proseguire al meglio una battaglia che, ripeto, condivido in pieno. Partirò dalla prima, vale a dire quella che riguarda la tendenza alla chiusura da parte del gruppo, una tendenza che esiste già a partire dalla sua definizione “esclusiva” di Trenta-Quarantenni, una definizione che esclude completamente una parte consistente dei giovani, quelli tra i 24 e i…

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La bottega di narrazione a Milano, di Giulio Mozzi

Eccomi di nuovo a segnalarvi un’attività di Giulio Mozzi: La bottega di narrazione , di Laurana editore. Si tratta di un esperimento rivolto a chi abbia un progetto narrativo e lo voglia sviluppare in un ambiente stimolante. Per un anno, infatti, i partecipanti si incontreranno un fine settimana al mese e vivranno due giorni insieme, scambiandosi idee e opinioni, ricalcando il modello delle botteghe degli artisti. Ad accompagnare gli aspiranti scrittori in questo viaggio ci sarà Giulio Mozzi che giuderà il lavoro sui testi. Ogni domenica verranno poi invitati degli autori che parleranno dei propri libri in modo diverso dalle solite presentazioni: i romanzi saranno “smontati” e analizzati per scoprirne metodo e genesi. Gli ospiti saranno: Antonio Franchini, Silvia Ballestra, Mauro Covacich, Luca Masali, Antonio Scurati , Helena Janeczek, Claudio Damiani, Giuseppe Genna, Michele Mari, Michele Monina, Gianni Biondillo e Giorgio Vasta . Inoltre, cosa molto importante a mio avviso, a fine anno gli scritti prodotti verranno letti dagli autori a un pubblico composto dagli editor delle più importanti case editrici. Unico neo di tutta la vicenda è che purtroppo non ci sarà come per le vecchie botteghe degli artisti un ricco e appassionato mecenate a finanziare il progetto. Ogni partecipante dovrà infatti pagare la sua quota di partecipazione: sono convinta che ne varrà la pena, anche se un investitore convinto che “la cultura, a conti fatti, paghi” sarebbe stato meglio. Chissà magari uscirà fuori… Qui potete ascoltare un’intervista rilasciata da Mozzi a Booksweb. La bottega di narrazione a Milano, di Giulio Mozzi