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Radiazione, di Stefano Jorio

Radiazione , romanzo d’ersordio di Stefano Jorio, appena uscito per minimum fax, nell’attuale panorama della letteratura è un libro insolito perché riesce a combinare una trama, che allude al thriller con qualche tinta noir, a una buona qualità della scrittura. La trama è semplice e complessa allo stesso tempo: il protagonista della storia è un trentenne che ha vinto il concorso a un ministero – senza raccomandazione, aggiungiamo, in un luogo dove la raccomandazione è quasi d’obbligo – e si ritrova a lavorare in uno strano ufficio situato in un sottoscala (di kafkiana memoria): il SOpA, che sta per servizio opere d’arte. La sua vita potrebbe andare avanti con una certa tranquillità, se non fosse per l’inquietudine che si porta dietro, che nella storia, a mio modo di vedere, si traduce con un moderno vagabondaggio: è vero che ha un lavoro al ministero, ma è vero pure che lo stipendio è quello che è, e a Roma gli affitti sono quello che sono; può permettersi, insomma, solo di affittare stanze o, al limite, farsi ospitare su un divano. Potrebbe andare avanti così, senza sobbalzi, senza sorprese, se non fosse perseguitato dall’amore perduto per Wiebke e, soprattutto, se non lavorasse dove lavora. Il SOpA, e lo scoprirà presto, non è altro che un covo di pazzi, dove interessi personali vanno a braccetto con uno strano (ma per niente insolito) connubio tra politica e religione, ovvero il Vaticano. La situazione comincia a prendere una brutta piega appena si viene a sapere che è sparito un’opera del futurista Funi (e non sarà l’unica, naturalmente), un’opera che doveva …

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Radiazione, di Stefano Jorio

Tatuaje, di Ana Alonso e Javier Pelegrin. Spagna, amore e oscura magia. Fanucci Editore

Tatuaje , di Ana Alonso e Javier Pelegrin , è il primo volume di una trilogia spagnola urban fantasy diretta a un pubblico adolescente. Dei due autori è da poco giunto in Italia anche La torre e l’isola , libro di avvio de La chiave del tempo , un ciclo d’impostazione fantascientifica destinato ai lettori più giovani. Il tatuaggio sulla schiena (soprattutto quello della copertina precedentemente diffusa, qui ), richiama subito alla mente la Phédre di Jacqueline Carey, splendida eroina di una delle saghe fantasy per adulti più innovative e intense degli ultimi anni ( qui ); ma il “disegno” di Tatuaje nulla ha a che vedere con la marque del mondo alternativo e rinascimentaleggiante creato dalla scrittrice francese. Il tatuaggio, per i due autori spagnoli ha, infatti, ben altri significati. E tutti piuttosto inquietanti… (come spesso accade, a questa forma d’arte, nel fantasy di tutte le latitudini; un libro fra tutti, Ink Exchange , dell’americana Melissa Marr, il volume, forse, più cupo della saga Wicked Lovely sin qui pubblicata). Tatuaje , romanzo dalla trama articolata e originale, ci racconta la storia di Alex , un sedicenne che vive una difficile situazione familiare (il padre è morto suicida) ed è innamorato della misteriosa Jana da molto tempo. La ragazza, anche lei orfana, vive col fratello David. I due hanno una strana attività: realizzano tatuaggi. Ma non si tratta di disegni normali. Ciò che tatuano sulla pelle della gente possiede poteri magici, in grado di impattare fortemente sulla realtà. Jana e David, infatti, fanno parte di uno dei clan Medu, creature dell’oscurità , spesso in lotta tra loro che, da sempre, vivono in mezzo agli uomini, portando segretamente avanti le loro attività e le loro manovre. Alex, a una festa col suo miglior amico Erik, vede la ragazza dei suoi sogni e, un…

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Tatuaje, di Ana Alonso e Javier Pelegrin. Spagna, amore e oscura magia. Fanucci Editore

La torre del tempo, di Sergej Lukjanenko, l’autore de I Guardiani della Notte

La torre del tempo , di Sergej Lukjanenko , è un nuovo romanzo, da poco giunto in Italia, dell’autore russo della serie urban fantasy di culto I Guardiani, recentemente raccolta nel volume unico I Guardiani della Notte. La trilogia . La torre del tempo ( Chernovik ) fa parte di una serie in due volumi, il cui seguito, Chistovik , ancora non è stato tradotto. La torre del tempo racconta una storia particolarissima (come, d’altronde, ci si aspetterebbe da Luk’janenko; provate a cercare il film I Guardiani della Notte , tratto dal primo volume della serie I Guardiani, per rendervene rapidamente conto…). Il romanzo, inoltre, pur nella sua totale diversità e con pubblico di riferimento diverso (ragazzi e YA), può richiamare alla mente La fine dell’Eternità di Asimov. Ambientato nella Mosca contemporanea, La torre del tempo ci racconta l’inizialmente kafkiana storia di Kirill, un venticinquenne russo. Kirill torna a casa dal lavoro ed è come se non fosse mai esistito. Il suo appartamento non è più suo, i suoi documenti spariscono, amici e conoscenti non lo conoscono. I suoi genitori dicono di non avere un figlio … Nel pieno di questa situazione disperata e assurda, Kirill viene guidato a una vecchia torre idrica, in cui gli viene “offerto” un lavoro. Nella torre scoprirà che ci sono 5 porte e che lui è una sorta di “doganiere” tra i mondi, a cui si accede attraverso le porte della torre. Quel luogo, quindi, è un “valico di frontiera” tra mondi paralleli . Dopo l’iniziale entusiasmo, scoprirà, però, che c’è “qualcuno” di talmente potente che, grazie al lavoro di “operatori”, detti Funzionali, utilizza i vari mondi, sfasati temporalmente , come “banco di prova” per mantenere il proprio in una situazione ottimale. In questo mondo, che è in ritardo di 35 anni, non ci sono state le guerre e le tremende calamità che, ad esempio, hanno contraddistinto il nostro… Ma le cose sono molto più complicate di come sembra e sono destinate a evolversi in modi imprevedibili…

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La torre del tempo, di Sergej Lukjanenko, l’autore de I Guardiani della Notte

Le responsabilità dell’autore. Le interviste di Nazione Indiana

Se poi la domanda è: la crescente industrializzazione dell’editoria moltiplica la scrittura e la pubblicazione di libri di merda? peggiora il nostro clima culturale? rende meno gratificante e spesso infrequentabile il mondo intellettuale? La mia risposta è: tre volte sì! ( Nicola Lagioia, su Nazione Indiana ) Allora, se avete un po’ di tempo da ‘perdere’ a leggiucchiare on line, vi consiglio l’interessante serie di interviste a scrittori realizzate da Nazione indiana sul tema della ‘responsabilità civile’ dell’autore moderno. Si parla anche di altro ovviamente, di critica letteraria. “Si possono ancora definire pagine culturali trenta recensioni da mezza cartella ammucchiate in una pagina? – scrive Claudio Piersanti – L’unica proposta culturale che mi sento di fare ai giornali è questa: perché non assumete qualche ragazzo che vi corregga gli errori? Le edizioni on-line sono cimiteri grammaticali”. Oppure del discusso nodo sulle ‘responsabilità del lettore’. “Penso che la letteratura, e tra le sue componenti in particolare la poesia, dovrebbe essere sostenuta dai lettori in una forma precisa: mediante l’acquisto di libri”, sostiene ad esempio Giulio Mozzi . Ma c’è anche Michela Murgia , che pensa che “il web non abbia …

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