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Sulla violenza. Ancora

Roma, Casa Internazionale delle Donne, via della Lungara 19, Sala Carla Lonzi: Sulla violenza. Ancora. Una proposta del Gruppo del Mercoledì* e della Casa Internazionale delle Donne. Vogliamo discutere sul continuum di violenza prevalentemente maschile che pervade il nostro tempo, a partire da un testo (su www.donnealtri.it) scritto intorno al 25 novembre scorso in preparazione della Manifestazione di NonUnaDiMeno per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. *Fulvia Bandoli, Maria Luisa Boccia, Elettra Deiana, Letizia Paolozzi, Bianca Pomeranzi, Bia Sarasini, Stefania Vulterini.

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Sulla violenza. Ancora

La ragazza del Sunset Strip, di Joseph Hansen

Continua la meritoria iniziativa di Elliot edizioni di portare in Italia una nuova traduzione delle opere di Joseph Hansen (1923-2004) e, in particolare il suo celebre ciclo Dave Brandstetter Mysteries . Abbiamo già apprezzato Scomparso e Atto di morte e ora, per la traduzione di Maria Luisa Vesentini Ottolenghi, abbiamo La ragazza del Sunset Strip (già apparso in Italia ne Il giallo Mondadori , n. 1704 del 27 settembre 1981). Parcheggiò sotto il sole, su una ripida stradina dal fondo bianco di crepe e segnato da rivoli di catrame scintillante. Rimase seduto ancora qualche minuto a godersi l’aria fresca che veniva dai ventilatori della macchina; li aveva accesi non appena era partito, circa venti minuti prima, eppure aveva la camicia intrisa di sudore. Era erano soltanto le dieci del mattino. Non capitava spesso che a Los Angeles facesse un caldo simile e purtroppo non sembrava che avesse intenzione di smettere. Detestava quel caldo umido. Tre settimane prima, al cimitero, il caldo era stato talmente brutale che le nove vedove di suo padre gli erano sembrate sul punto di svenire. La storia che questa volta ci racconta Joseph Hansen ha molti aspetti che la rendono attualissima, oltre a una vena satirica che accompagna tutta la narrazione e che ne rende particolarmente gradevole la lettura. Il commerciante di materiale fotocinematografico Gerald Dawson, celebre per le sue moraleggianti campagne e per essere il capo …

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La ragazza del Sunset Strip, di Joseph Hansen

Aforismul in Italia, antologia di Torino in sintesi

Il narcisista: “E ora parliamo un po’ di te: mi ami?” (Maria Luisa Spaziani) E’ un piacere segnalare questa edizione bilingue italiano-romeno (editura Focus), che raccoglie una bella antologia del premio Torino in sintesi , riservato alla scrittura aforistica. E’ un piacere perché vi ho ritrovato “il meglio” di tanti autori che ho letto, e che vi ho segnalato, in questi ultimi mesi (soprattutto grazie alla insostituibile “bussola” di Aforisticamente , va detto) e che sono fra i vincitori o fra i giurati/fondatori del premio. Ne ho amati tanti, in primis Silvana Baroni , perché, se l’aforisma è “un’apocalisse provocata da un colpo di spillo”, come dice l’ottimo Mauro Parrini , lei riesce secondo me a farci crollare il mondo alle spalle con un sorriso (”ogni bambino per sua natura è curioso. Poi va a scuola”) o al massimo un’alzata di sopracciglio, come quando scrive che “la seconda metà della vita o è finalmente la prima o inesorabilmente l’ultima”. Di Parrini ho già parlato diffusamente in un altro post , e qui non posso che rimandare alle sferzanti “scritture corte” e poetiche di Rinaldo Caddeo (”Dio è la formica che hai calpestato, chiedendoti dove era Dio”), o di Donato Di Poce (impareggiabile il suo “io non ho certezze e non ne sono nemmeno sicuro”). Mi beo con i voli immaginifici di Fabrizio Caramagna (”quando si descrive la neve, si dovrebbe cominciare dalle risate dei bambini”) e vi invito a scoprire con me i contributi del lucano Antonio Castronuov o (“amava l’umanità, ma non sopportava il vicino di sopra” e “nessuno lo amava di più quanto il parassita”) o l’emiliana Marcella Tarozzi (“per ridere basta pungolare la normalità”, e “apprendista: lo scrittore che si ingegna a capirsi”). Fra gli autori che non conoscevo, ho particolarmente apprezzato l’ironia di Mario Postizzi (”per la donna il tempo diventa un problema estetico, per l’uomo, idraulico” e “lasciata troppo sciolta la libertà è una …

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Aforismul in Italia, antologia di Torino in sintesi

Arturo, di Maria Luisa Banfi

I Celti non lasciarono testimonianze scritte della loro vita, ma Arturo mi ha giurato che quanto sto per raccontarvi è accaduto veramente. Come fa un druido del tempo dei Celti a finire nella casa di uno di noi? Cosa l’ha portato nel mondo di oggi dalle sue terre lontane nel tempo e nello spazio? Credo che se siete sensibili alle belle illustrazioni, anche voi come me vi innamorerete dei disegni di Gianni De Conno che raccontano la storia di Maria Luisa Banfi, Arturo (Edicolors ed.). Arturo è un druido che in una sera di pioggia forte è stanco di sentirsi zuppo fino alle ossa, e decide di mettere in pratica uno degli insegnamenti che ha imparato alla scuola per druidi, dove è rimasto a studiare oltre venti anni (anche se nemmeno lui ha mai capito come è riuscito a diplomarsi). La cosa sembra semplice, basta una formula e il sole dovrebbe tornare. E invece non è così, perchè Arturo non ricorda poi così bene le formule che ha cercato di fissare a mente. E così si ritrova in mezzo a una tormenta di neve. Quando poi decide di pronunciare altre formule magiche che gli consentano di rendersi invisibile o di trasformarsi in un’aquila, la situazione non migliora affatto. Anzi…Arturo

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Arturo, di Maria Luisa Banfi