Category Archives: Letteratura

Messaggero d’amore, di Leslie P. Hartley

Negli occhi della mia mente i ricordi sepolti di Branham Hall sono in chiaroscuro, sono macchie di luce e oscurità; solo con uno sforzo riesco a vederli a colori. Ci sono cose che so, benchè non sappia come le so, e cose che ricordo. Certe cose sono radicate nella mia mente come fatti, ma non vi collego nessuna immagine, e poi ci sono immagini non sostenute da eventi che ritornano in modo ossessivo, come il paesaggio di un sogno. Messaggero d’amore , di Leslie P. Hartley, (1895-1972) ha uno degli incipit più famosi della storia della letteratura: Il passato è una terra straniera; fanno le cose in modo diverso laggiù . E’ nel passato che si colloca infatti la storia, raccontata a ritroso, del protagonista ormai anziano che un tempo si faceva chiamare Leo e che un giorno riapre il diario datato 1900, il resoconto di un’estate di tanti anni prima. Era un tempo in cui, dodicenne (un dodicenne d’altri tempi, per il suo candore) credeva che una mistura ben lavorata di erbe e radici, con qualche formula magica ad hoc, potesse cambiare il corso degli eventi e che ogni persona nascondesse il cuore di una creatura mitica corrispondente a uno dei segni zodiacali. A quel tempo, Leo non aveva idea di cosa significasse “amoreggiare”, impegnato com’era a inventare ogni ora nuove sbruffonaggini con il suo compagno di giochi, Marcus, nella suggestiva …

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Pier Vittorio Tondelli, un ragionamento personale e onesto a vent’anni dalla morte

Pier Vittorio Tondelli è morto da vent’anni e noi ci ritroviamo, come a ogni anniversario di qualche scrittore importante, di quelli che han lasciato il segno, a ripensare ai suoi scritti e al suo ruolo nelle patrie lettere. Ma a differenza di altri autori, per lo scrittore di Correggio il discorso è decisamente più interessante. Certo, perché Tondelli non è un Calvino, personaggio amato (a volte fino all’idolatria) dalla maggior parte dei lettori. E non è neppure un Pasolini, mentore intergenerazionale, adorato da molti, attaccato da alcuni ma mediamente sempre rispettato come un grande. Tondelli è diverso, è sempre stato un personaggio per così dire borderline: o lo si ama alla follia, o lo si detesta. Io, francamente, mi annovero nella schiera di quelli che lo ha sempre detestato, ma non tanto per quello che ha scritto – che può non piacermi, ma che non può certamente scatenarmi l’odio – piuttosto per quello che ha decretato, vale a dire per quell’onda anomala di scrittori e scritture che le storie della letteratura rubricheranno probabilmente come post Tondellismo. Tra la metà degli anni novanta e i primi anni 2000 – almeno nella mia percezione di studente e di appassionato lettore – quell’iperrealismo linguistico sdoganato da Tondelli sembrava essere l’ingrediente necessario, se eri un ragazzo, per scrivere. Parolacce, bestemmie, sesso e droga spinti all’eccesso sembravano gli unici ingredienti che potessimo usare, noi piccoli under 25, …

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I libri per bambini premiati da "Nati per leggere"

Questo post è dedicato a tutte le mamme e i papà ( o i nonni e le “zie”, acquisite per amicizia con i genitori, o per parentela di sangue) che sono sempre in cerca di bei libri da regalare ai più piccoli. Ne segnalo due, che hanno guadagnato il riconoscimento del premio Nati per leggere, assegnato dalla presidente di giuria Rita Valentino Merletti (studiosa di letteratura per l’infanzia) e da esperti di letteratura infantile, pedagogisti, bibliotecari, educatori, pediatri, librai e membri del coordinamento di Nati per Leggere. Il primo è la storia di un anatroccolo che in Il fatto e’ (Lapis, 2010), di Gek Tessaro (sezione Nascere con il Libri) parla di quale esperienza delicata sia crescere con i “tempi giusti”, a cui ognuno ha diritto, senza frette. Abbaia, George (Salani, 2010 – sezione ‘ Crescere con i Libri’) racconta tramite la penna di Jules Feiffer la storia delle difficoltà di una cagnetta che deve insegnare al suo cucciolo ad abbaiare. Un riconoscimento speciale è andato alla collana Ullallà di Emme edizioni, dedicata alle prime letture dei piccolissimi. premio, nati per leggere I libri per bambini premiati da “Nati per leggere”

La casta letteraria: la riflessione aperta da Aspetta primavera, Lucky

Tornando a casa nel freddo cesso del regionale Milano-Voghe ra penso. Penso che a me m’hanno fregato i classici, poche storie. No, non i soliti classici, che so Shakespeare, Goethe o Stendhal. I classici più antichi…Virgilio, Orazio, Ovidio, Tucidide, Aristofane, Terenzio.Ecco, la respublica literatorum non esiste, è un parto della mia fantasia più sfrenata Ho già parlato di Aspetta primavera, Lucky , definendolo un “pugno nello stomaco dato con allegria” rispetto al modo in cui affronta la “dannazione” quotidiana degli intellettual-operai, come li definisce l’autore. Torno a parlarne perchè il romanzo – che è anche candidato allo Strega – descrive in modo esemplare una concezione della “casta letteraria” italiana. Crearsi una rete di rapporti, costruirsi una figura pubblica, e poi su quelle basi innestare tutto il resto – “tutto il resto” che in una concezione normale di arte sarebbe invece il dato primario – riflette il protagonista, Flavio, traduttore precario e scrittore mancato – Così facendo il rischio principale è di oscurare autori di indubbio valore ma dalla vita sociale “normale” e non compromessa a qualcuno o qualcosa. In cambio, si sa, abbiamo autori deboli ma presenzialisti A corredo del ragionamento basterebbe citare la geniale idea di Santi di far tenere al protagonista un seminario intitolato Storia paracula della letteratura, dal Metastasio della genuflessioncella…a Vincenzo Monti…Gabriele D’Annunzio… e andando indietro nei secoli.. Petrarca che ha leccato…per un tozzo di pane e un focolare, tutti i più grandi umanisti sempre alla corte di qualcuno, Machiavelli che si sbatteva per essere accettato dai Medici, Tasso che finché non gli …

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