Stagioni di Mario Rigoni Stern

Circa un anno fa moriva Mario Rigoni Stern (vedi il nostro post “Il giorno dopo la morte di Senofonte” »).

Oggi torniamo a parlare dei libri di questo scrittore unico, che sa come toccare i nostri cuori italiani.

Stagioni, libro che fa sempre piacere rileggere, è scritto in modo sobrio e asciutto, segue il ritmo delle stagioni partendo dall’inverno.
All’interno di ogni stagione si uniscono ricordi non in ordine cronologico, legati da condizioni climatiche simili. Sono questi salti nel tempo a dettare il ritmo della lettura, dai ricordi della II Guerra Mondiale (di cui Mario fu protagonista dal principio in Francia e poi in Albania e in Grecia, passando dall’epica ritirata di Russia per finire ai campi di concentramento tedeschi negli ultimi mesi del ’45) fino a quelli più recenti, legati ai suoi ultimi anni di vita e allo svolgersi della natura, del tempo (e delle stagioni appunto) intorno alla sua casa di montagna
Dicono che le opere della vecchiaia siano il distillato migliore che uno scrittore o pittore o musicista possa stillare nella sua carriera.
Personalmente il libro mi è piaciuto per il senso di pace che trasmette, per la calma che infonde, un ritmo lontano dalla frenesia delle città, un ritmo “naturale”, decisamente più consono all’animo umano. Un ritmo che è possibile sentire sotto la pelle stando a stretto contatto coi boschi e gli animali che lo popolano. Lo stesso ritmo dei ricordi e del pensiero.

Stagioni

Stagioni. Mario Rigoni Stern, 2006.

Recensione di Montag

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