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Edo Rossi, "Rock Fm: La radio, la vita": intervista all’autore

Nel 2008 chiudeva a Milano Rock FM . E’ stato un grande lutto nel cuore di molti rockers , e per certi versi la vicenda è un nervo ancora scoperto. Si pensa ancora, tra amanti del genere, come sarebbe se oggi RockFM, la compagna di tanti pomeriggi, mattine, serate, e notti, esistesse ancora . Dando vita anche a tutta una serie di domande parallele, in primis sul consumo – passatemi il termine orrendo – del rock oggi, come genere musicale. Edo Rossi , storica voce della radio, ha provato a spiegare, per chi non la conoscesse ancora, in un libro ( “Rock Fm: La radio, la vita” , Tsunami Edizioni) la storia dell’emittente, raccogliendo le testimonianze di chi è stato coinvolto, e raccontando in modo appassionato e commovente il giorno della chiusura. Quel 31 maggio , con la storica invasione di via Locatelli. Racconti che l’idea del libro ti ronzava in testa già da qualche tempo. Come hai vissuto l’intera stesura e, non temevi che ti avrebbe riaperto vecchie ferite? La primordiale idea di scrivere il libro è nata che la radio era ancora in vita. L’intento era quello di farle un monumento perché in molti abbiamo sempre pensato che fosse una realtà che meritasse più esposizione, che fosse appetibile per un pubblico maggiore rispetto a quello raggiunto dalle risicate frequenze che avevamo e, visto che molti non sapevano in toto o in parte di cosa si trattasse, speravo che il libro facesse venire a galla il bello di ROCK FM. Vecchie ferite? Beh in realtà certe volte non…

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Max Pezzali, "I cowboy non mollano mai": in uscita il libro autobiografico

Dal punk alla paternità, dall’esplosione degli 883 negli anni ‘80 alle esperienze come solista nelle tournè in giro per l’Italia e per il mondo; il libro di Max Pezzali è la storia di una crescita in tutti i sensi. Di un ragazzo normale, ma forse no. Lo scaffale dedicato alla musica si prepari a ricevere una nuova biografia, il 10 ottobre 2013 esce nelle librerie I cowboy non mollano mai di Max Pezzali (Edizioni ISBN , prezzo 13,60 il cartaceo). Lo proporrei come regalo ideale per chi appartiene alla generazione dei 40/50enni, che in queste pagine potranno ripercorrere un consistente pezzo di storia pop italiana a partire dagli anni ‘80 in poi; l’interessante qui, è il percorso di un ragazzo “normale” che trova la sua via anche senza gli atteggiamenti da badboy. Uno controcorrente insomma! Pezzali parte dalla Pavia dei paninari e si accosta al punk, sale alle luci della ribalta con gli 883 e poi passa alla carriera solista; un pezzo di vita italiana. E non è una vita facile, spesso deve fare i conti con la critica. Ma a modo suo, ha un carattere forte e procede imperterrito con il suo stile da cowboy romantico, insomma si evolve. E arriva ad oggi con il tesoro di una paternità e le esperienze di conduttore on the road con il programma Le strade di max. Ecco un estratto dal libro: Era l’anno dei Mondiali di Francia, l’anno in cui avevo comprato la moto nuova, una Buell. La piazza era piena di gente. Dalla Galleria Vittorio Emanuele II a via Torino, e giù fino a piazza Cordusio, senza soluzione di continuità. Il Duomo era coperto per i lavori. Pioveva a dirotto e c’erano centomila persone. Appena prima di uscire c’è stato un momento di panico assoluto, un istante in cui mi sono detto: Dove cazzo vado qua? Io non esco! Se avessi avuto…

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A proposito dei libri su Joe Strummer

In questi giorni Rai 5 propone il documentario Il futuro non è scritto di Julien Temple su Joe Strummer -ieri sera la prima proiezione ma ripete domani in prima serata-, il punk/rocker britannico morto 10 anni fa che in realtà (come apprendo da questo articolo si chiamava John Graham Mellor e scelse il nome di Strummer per definire il suo ruolo di “strimpellatore” di chitarre. Un bel film di circa due ore che percorre la sua vita, infanzia compresa, con tanto di filmati super8 e raduni intorno ai suoi amati e celebrati fuochi, con le celebrità che lo hanno conosciuto. Un programma da non perdere per rispolverare un po’ di storia della fine degli anni’70 e giù di lì, e quale occasione migliore per andare a vedere o a ripassare le pubblicazioni e le biografie che gli sono state dedicate? Partiamo dall’ultimo uscito: A permanent record presentato a Londra appena prima di Natale 2012, un libro fotografico realizzato da Julian Yewdall, inizialmente –

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Confesso che ho stonato. Una vita da Pooh, Stefano D’Orazio ammalia i lettori

Le biografie dei personaggi famosi piacciono, forse per una sorta di curiosità che noi “comuni mortali” abbiamo nei confronti dei vip quasi a voler scoprire la chiave del loro successo e magari farla nostra. Emblematico, in questo senso, il successo che sta avendo l’autobiografia di Stefano D’Orazio , ex Pooh. Il titolo del libro è Confesso che ho stonato. Una vita da Pooh , pubblicato da Kowalski e in due mesi è già alla seconda ristampa. Idealmente potremo dividere la vita di Stefano D’Orazio in quattro segmenti segnati, ovviamente, dall gruppo musicale: prima dei Pooh, con i Pooh, oltre e dopo i Pooh. Questo libro si colloca nell’ultimo segmento che abbiamo individuato ed è la prima volta che D’Orazio indossa i panni dello scrittore. E, a giudicare dalle vendite, deve averli indossati per bene! Mi viene in mente che una volta Saverio Marconi mi disse: “Vedi Stefano, è importante avere una bella storia da raccontare, ma ogni storia ha un’anima e se non si riesce a tirare fuori quell’anima la…

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