“C’è chi dice no” di Chiara Lalli

Qual’è lo sviluppo dell’obiezione di coscienza nel nostro paese? Quali i suoi meandri, i corridoi oscuri e i momenti luminosi che ha attraversato? “C’è chi dice no” di Chiara Lalli (per le edizioni Il Saggiatore ) si inerpica proprio in questi sentieri, battendo piste non sempre ben tracciate e riesumando problematiche lungi dall’essere inattuali. Perché è l’Italia stessa, con la sua mentalità, i suoi sogni, le sue speranze, e i suoi passaggi generazionali epocali, che si è modificata attorno a questa grande questione. Il sottotitolo è una guida preziosa per capire in quale direzione va la nostra sherpa : “Dalla leva all’aborto. Come cambia l’obiezione di coscienza” segna infatti un limitare che si declina in due direzioni: “militare e carnale” (se così si può dire). Si tratta in fondo di una specie di “cronaca del cambiamento” che registra l’evoluzione del dibattito intorno a questi due grandi temi, dalla loro nascita, passando per le tappe – chiave del 1972, (l’introduzione del servizio civile) e della legge 194 (sull’interruzione volontaria di gravidanza), fino alle ultime recrudescenze inattuali, mettendo in luce come l’obiezione di coscienza sia un’indispensabile strumento di esercizio del diritto essenziale di opposizione, e come, ciò nonostante, sia “spesso brandita come arma contro l’esercizio delle singole volontà”. Via | uaar.it “C’è chi dice no” di Chiara Lalli

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