11 settembre 2001-2012: una poesia di Mario Luzi

Sono oggi undici anni dagli attentati dell’11 settembre 2001: complottisti vari vedranno senza dubbio qualche segno nefasto in questa sequenza del numero undici. Secondo noi l’aspetto nefasto è solo quello della stupidità umana, che non ha colore o connotazione geografica. Mario Luzi ha dedicato una poesia a quel giorno e invita tutti – ripetiamo: tutti – a dimettere la propria alterigia e a conseguire, insieme, la pace. Che è delicata come gli steli dei fiori. Mario Luzi, 11 settembre Dimettete la vostra alterigia sorelle di opulenza gemelle di dominanza, cessate di torreggiare nel lutto e nel compianto dopo il crollo e la voragine, dopo lo scempio. Vi ha una fede sanguinosa in un attimo ridotte a niente. Sia umile e dolente, non sia furibondo lo strazio dell’ecatombe. Si sono mescolati in quella frenesia di morte dell’estremo affronto i sangui, l’arabo, l’ebreo, il cristiano, l’indio. E ora vi richiamerà qualcuno ai vostri fasti. Risorgete, risorgete, non più torri, ma steli, gigli di preghiera. Avvenga per desiderio di pace. Di pace vera. Foto | Guarda la pagina per l’autore [Public domain], attraverso Wikimedia Commons 11 settembre 2001-2012: una poesia di Mario Luzi

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