A mani nude di Stefano Martufi
Pochi uomini e pagine scarne, per descrivere un mondo violento, con qualche sprazzo d’amore. “A mani nude” di Stefano Martufi , in un fluido di esistenze incastrate. Le parole sono secche come la vicenda descritta, un mix di amore e di dolore, di sopravvivenza e di urla taciute. C’è Narcos , con il nome che è già tutto un programma, la vita e guerra, somma metafora che spinge tutti ad esercitare strategie strategie di sopravvivenza. La resistenza di un pugile, della sua Lisa che fatica a tenersi dentro un figlio, dei compagni di guerra caduti stupidamente, delle speranze infrante e dei loro amori. Poche pagine per intrecciare storie, poche frasi per descriverne i personaggi. Anime fiere che tirano avanti nonostante tutto in un paesaggio che possiamo solo immaginare altrettanto spoglio, consolato da qualche sparuto prato e corpi che attendono una tregua: Io potevo salvarlo, Andrea. Davvero Capitano
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