Armageddon Rag, di George R. R. Martin

Armageddon Rag , di George R. R. Martin , è un romanzo, inedito in Italia, che, pur non appartenendo, in senso stretto, alla narrativa fantastica, in parte la sfiora. E quindi ci ( mi ) riguarda. Lo segnaliamo anche perchè vogliamo mettere in luce, una volta in più, l’ottima collana Extra di Gargoyle , che aggiunge un’ulteriore chicca alla sua serie di interessanti pubblicazioni. Il romanzo, scritto nel 1983, viene considerato dallo stesso Martin «probably his most ambitious and experimental novel» ( * ) e, anche se commercialmente non fu un successo (ma fu nominato al Locus Award e al World Fantasy Awards), non ha mai smesso di essere pubblicato. Armageddon Rag è una sorta di meditazione sulla musica rock degli anni ‘60 e sulla cultura ad essa collegata ( * ) (Stephen King lo ritiene «Il miglior romanzo che abbia mai letto sulla cultura musicale pop dell’America degli anni Sessanta»). A questa linea narrativa si associa, oltre a una riflessione su cosa rimase di quel periodo negli anni ‘80, anche un racconto mystery venato di soprannaturale . Il romanzo è ambientato negli anni ‘80, e i figli dei fiori sono ormai cresciuti. Uno scrittore in pieno blocco creativo, Sandy Black, decide di investigare sull’omicidio rituale del manager di uno dei più grandi gruppi rock degli anni ‘60, i tolkeniani Nazgûl. E dal Maine si reca, on the road, in California. Dopo le interviste ai sopravvissuti del gruppo (il leader fu ucciso nel ‘71 e pose fine alla sua musica e a un’era) e gli incontri amarcord coi vecchi e disillusi compagni di college (Sandy – prima che la vita lo “richiamasse all’ordine”, così come fece per tutti gli idealisti figli dei …

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