Dal Salone del Libro di Torino 2011: una piccola considerazione sulla prima mezza giornata

Come la maggior parte di voi ben sapranno, si è aperta oggi la 24esima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, uno degli eventi focali dell’intero anno editoriale italiano che raggruppa centinaia di espositori e richiama invariabilmente migliaia di visitatori. In linea di massima esistono due modi per parlare di questa prima giornata del Salone. Il primo è parlare dei numeri, citare l’incredibile tasso di biodiversità che emerge dalla lunghissima lista degli espositori, presentare il consueto, e ormai desueto paradosso, che emerge confrontando le statistiche riguardanti la lettura in Italia con il brulicante esercito di visitatori, dalle fila sempre più compatte, o ancora, enumerare la varietà meravigliosa di eventi di ogni tipo, come al solito più di un migliaio. Questo però lo potete leggere dovunque, basta una semplice ricerca su google, per trovare centinaia di articoli, commenti, cronache, rilanci di agenzia. Io però, arrivando tardi e non avendo alcuna eclatante notizia da comunicare che altri non abbiano fatto prima di me, vorrei condividere una piccola considerazione. Si tratta di una considerazione abbastanza scontata, ma, personalmente, ogni volta che mi ci trovo a fare i conti mi terrorizza, quasi fosse una scheggia impazzita di granata che mi minaccia la giugulare: sto parlando dell’evidente e ormai credo insovvertibile supremazia del marketing sul discorso letterario. Uno dei sintomi più …

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