Etty Hillesum: Dio matura. Di Fratel Michael Davide

Fiorire e dar frutti in qualunque terreno si sia piantati. Non potrebbe essere questa l’idea? Un giorno una donna addetta alle pulizie del campo di lavoro di Westerbork vedendo Etty Hillesum (Middelburg, 15 gennaio 1914 – Auschwitz, 30 novembre 1943) sdraiata nel suo lettuccio, non potè fare a meno di esclamare: “Ma lei è raggiante!” E’ questa, insieme all’immagine di Etty che saluta il suo amico Jopie con un allegro “ciaaaoo” dal vagone 12 che la porterà verso la fine, una delle scene più belle che ci racconta questo splendido libro di Fratel Michael Davide, Etty Hillesum: Dio matura . Un testo davvero da meditazione che, a doverlo presentare a chi non ha mai sentito parlare di lei, direi che è semplicemente la ricostruzione di un messaggio profondamente positivo sull’esistenza umana. La bravura di Fratel Michael Davide è infatti quella di costruirci davanti agli occhi una panoramica del pensiero di Etty, facendoci ripercorrere un tema per ognuno dei 40 giorni della Quaresima cristiana, in un parallelo di letture evangeliche e bellissime citazioni dal suo Diario e dalle lettere . C’è fango, talmente tanto fango che da qualche parte si deve proprio possedere un gran sole interiore se non se ne vuole diventare vittima psicologica , dice lei: l’importante è iniziare un percorso di maturazione per essere in grado di “prendere il suo destino su di sé” al momento opportuno. Come? “Ascoltarsi dentro. Non lasciarsi più guidare da quello che si avvicina da fuori, ma da quello che si innalza dentro” , scrive, pur in mezzo a bambini che piangono per la fame nel campo, all’atroce…

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