La sognatrice, di Anne Lise Marstrand-Jørgensen

C’è da provare vertigine nei confronti di Ildegarda di Bingen (1098-1179), una delle sante più note e più particolari della storia della chiesa. Wikipedia ci elenca la sua attività : “scrittrice, musicista, cosmologa, artista, drammaturga, guaritrice, linguista, naturalista, filosofa, poetessa, consigliera politica, profetessa e compositrice”. A fronte di questo eclettismo e del culto popolare che sempre le è stato tributo, Ildeagarda è stata dichiarata santa solo in questi giorni: il 10 maggio scorso, infatti, papa Benedetto XVI ha iscritto Ildegarda di Bingen nel catalogo dei santi con quella che tecnicamente è definita “canonizzazione equipollente”. Pochi giorni dopo sempre papa Ratzinger ha annunciato che il prossimo 7 ottobre conferirà a Ildegarda il titolo di Dottore della Chiesa. Saliranno così a quattro le dottoresse della chiesa cattolica (prima di lei sono state dichiarate dottori della chiesa Teresa d’Avila, Caterina da Siena e Teresa di Lisieux; in tutto, a oggi, i dottori della chiesa sono trentatré). Come ben si capirà un personaggio di tal levatura si mescola e confonde con mille storie e leggende, dovute anche al fatto di essere vissuta mille anni fa. Muovendosi tra storia e leggenda, Anne Lise Marstrand-Jørgensen, scrittrice danese appassionata del Medioevo, traccia il profilo di Ildegarda nel romanzo La sognatrice (con, in sovracoperta, il sottotitolo Storia vera di Ildegarda di Bingen…

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