Le bambine che cercavano conchiglie, di H. Richell

“Dan si sbaglia. Dora sa che l’indomani non si sentirà meglio. Ha passato gli ultimi dieci anni sperando che ogni nuovo giorno fosse migliore…sperando di sentirsi meglio. E ogni mattina si sveglia con la nauseante consapevolezza che la responsabilità della dissoluzione della sua famiglia è tutta sua (…) è colpa sua se si sono tutti dispersi come i rottami galleggianti di un naufragio”. E’ in libreria da oggi questa opera prima di Hannah Richell, Le bambine che cercavano conchiglie un’autrice cresciuta nell’ambito dell’editoria e nel cinema, che si è concessa questa “immersione” nella scrittura dopo la nascita del primo figlio, nelle pause fra pannolini e pappette (e già solo per questo merita il nostro plauso). Una storia tutta al femminile, scritta con mano salda, che ci fa tuffare nella vicenda della famiglia di due sorelle, Cassie (Cassandra) e Dora (Pandora), che più diverse non potrebbero essere: Cassie che “aveva fatto irruzione nel mondo con una sinfonia rumorosa, dando fiato ai polmoni” mentre Dora era “venuta al mondo senza fretta e senza far rumore, tanto silenziosamente che Helen aveva avuto paura che ci fose qualcosa che non andava”. “Cassie era quella che si buttava a terra al supermercato e scalciava e gridava finchè non otteneva i cereali per la colazione che voleva lei; Dora si accontentava di avere gli stessi dell sorella. Cassie era quella che tirava fuori tutti i vestiti dal baule dei travestimenti e se li provava uno dopo l’altro…Dora li raccoglieva tutti e li rimetteva ordinatamente a posto per evitare che la sorella finisse nei guai”. E man mano che l’età avanza, le differenze non fanno che crescere di fronte agli occhi della madre Helen, stupita di aver partorito “due creature così diverse e affascinanti”. La felicità della vita con loro, a Helen sembra di riuscire a fissarla per un istante nell’obbiettivo di …

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