Libri da leggere assolutamente: il libraio di Kabul, di Asne Seierstad

Due premesse: adoro i reportage in forma di romanzo dai paesi in via di sviluppo e dal medio oriente. Secondo: in libreria c’è una vera e propria inflazione di romanzi di donne segregate in Iran, di famiglie che lottano per ricongiungersi in Pakistan o di storie d’amore in India, ed è sempre più difficile andare sul sicuro, acquistando un titolo, perchè finiscono per assomigliarsi un po’ tutti. Allora, parafrasando Giovanni Paolo II, io invece sono convinta che oggi abbiamo sempre più bisogno di testimoni, per aver voglia di ascoltare una buona storia (di fede, di passione, di ingiustizia sociale…). Io quindi vi consiglio questa discriminante: scegliete storie di chi racconta vita vissuta sul campo in paesi lontani e oppressi. C’è veramente un bellissimo filone di libri disponibili, in questo senso, che si leggono con altrettanta passione di un romanzo. Un libro da leggere assolutamente (il libro che a me sarebbe piaciuto scrivere) è quello della giornalista di Marie Claire, Il libraio di Kabul, che finora rimane il mio preferito. Le storie delle persone incontrate da Asne Seierstad – la famiglia del libraio Sultan Khan – sono state raccolte come tessere di un puzzle per formare uno straordinario ritratto delle inquietudini dei giovani afghani, della condizione di mogli e figlie a Kabul, della vita vita quotidiana di chi si trova a nascere in quella parte del mondo…

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