Marilù e i cinque sensi, di Carlo Scataglini

Marilù è una bella bimba dalla faccia tondetta e le guance rosate, che il giorno del suo compleanno, attraversando il bosco, si imbatte in…un occhio! Cosa ci fa un occhio, tutto solo nel bosco? Gli occhi guardano ovunque e non hanno bisogno di niente per vagare dove vogliono, si sa, però per Marilù quella è proprio una faccenda ben strana. D’altronde quest’occhio è anche abbastanza presuntuoso, perchè si crede il più indispensabile di tutti i sensi. La cosa fa molto arrabbiare anche un orecchio che Marilù incontra continuando a camminare. “Ma chi si crede di essere? Va in giro a dire che lui è il più importante, che può fare tutto da solo, ma quando mai? Basta spegnere la luce o che il sole tramonti – le dice l’orecchio solitario – . Se arriva il buio, cosa può mai fare l’occhio?” D’altronde naso e bocca pensano di essere ancora meglio, quando – guarda caso – li incontra fra gli alberi. In effetti, come si può sentire quanto sia buono il pane senza la bocca, o riconoscere una rosa fra mille fiori, senza il naso? E il tatto? Per caso occhio e orecchio “sono capaci id sentire quant’è bello ricevere una carezza sul viso oppure di provare il piacere di camminare a piedi nudi sulla sabbia morbida e calda? Marilù è confusa, e decide di consigliarsi col suo albero preferito, che in forma di filastrocche le spiegherà volta per volta il ruolo di tutti i sensi, e il segreto per capire quanto tutti loro siano importanti per vivere felicemente. Carlo

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