"Mes amis! Mes Amis" di Corrado Levi
“Mes amis! Mes Amis” di Corrado Levi è “una collezione di 100 indizi, 100 piccoli e leggeri pensieri su 100 artisti italiani del ‘900″. Un “concentrato di memorie condensate” nelle opere dei grandi protagonisti dell’arte italiana dell’ultimo secolo, presentato alla Triennale di Milano dal critico e storico del design Beppe Finessi e dal docente ed esperto d’arte Giacinto di Pietrantonio . L’emozione delle poche parole che accompagnano i grandi capolavori è il segno distintivo dei rapporti di amicizia e coinvolgimento, che legano l’autore a coloro che quei lavori li hanno immaginati, realizzati e offerti. Carol Rama , Getullio Alviani , Giulio Turcato , Felice Casorati , Bruno Munari , si ritrovano tra le pagine di Levi in una specie di filrouge emozionale che ricostruisce in una prospettiva altra, lo svolgersi e il susseguirsi delle personalità. Un accadimento palpitante che fa in modo che ogni “fautore” si leghi indissolubilmente a quell’arte che lo accoglie, lasciandocene percepire dolcemente l’alone. L’oltre suggerito da Giulio Turcato quando su tele monocrome getta a caso della sabbia colorata su spruzzi di colla . Oppure fa delle sculture astratte altre come sottili colli di giraffa a ergersi sul mondo. Turcato ci invita a desiderare l’impossibile. Video da buburm83 “Mes amis! Mes Amis” di Corrado Levi
Mes Amis! Mes Amis di Corrado Levi e un altro tipo di storia, anch’essa scorre tra i quadri, quelli amati da Corrado, con la sua emozione, descritti come un aforisma. Un diario di un uomo di cultura eterodossa e raffinata, che nell’arte ha intravisto il suo interlocutore privilegiato. Architetto e artista lui stesso, ha rappresentato il dialogo con gli artisti che spesso hanno arricchito la sua collezione, o quelli accanto ai quali ha camminato, a volte come sofisticato talent scout. “Non sono uno storico, mi sono dedicato agli artisti con cui ho avuto interazione diretta o mentale. So di avere sfiorato punte di iceberg. Di ognuno ho descritto solo qualche lavoro e ho cercato di rivivere e di chiarire, dove sono riuscito, l’emozione provata allora.” Nell’incipit del libro, c’e scritto: “mi hanno detto che il Cardinale Richelieu in punto di morte si sia fatto portare nella galleria dei quadri ed abbia esclamato: Ah, mes amis! mes amis!”. Ecco la chiave della storia: un’amicizia che va oltre la vita dei singoli.