Category Archives: News

– "Amare i nemici" di Radhanath Swami

Nella rubrica d’autore “Riflessioni sulla Cultura Vedica” di Parabhakti das: “Amare i nemici” di Radhanath Swami.

Vedi articolo originale:
– "Amare i nemici" di Radhanath Swami

Libri da leggere assolutamente: Tre tazze di tè, di Greg Mortenson

Si legge come un romanzo, grazie alla abile scrittura di David Oliver Relin, ma è in realtà in tutto e per tutto vera, la storia del filantropo Greg Mortenson raccontata in Tre tazze di tè (Piemme ed.). Un libro che vi consiglio di non perdere se amate testimonianze di vita che arrivano dritte al cuore, ambientate in paesi lontani. Mortenson infatti, infermiere precario, decide di scalare il K2 per onorare la memoria della sorella Christa, disabile, morta a soli 24 anni. Christa amava la vita, era una persona dolcissima e generosa, e se ne era andata il giorno del suo compleanno in seguito a una crisi epilettica. Per ricordarla, Mortenson vuole tentare l’impresa di lasciare un suo braccialetto sulla cima della montagna. Fallirà, e dovrà scendere affamato e smagrito, raccolto e curato per due settimane da una famiglia poverissima di Korphe, in Pakistan, che per lui non lesina zucchero (bene inestimabile per la comunità) e la coperta più bella e più calda del capovillaggio: si trattava del pezzo più prezioso della dote della sua moglie scomparsa. Andando via da loro, guarito, penserà a un modo per sdebitarsi. Gli verrà in mente guardando i bambini del villaggio, fermi per strada a decine, riuniti all’aperto senza libri né banchi, intenti a ‘fare scuola’. Decide allora che costruirà per loro un luogo di apprendimento. Racimolare i soldi non sarà facile. Mortenson, spiantato e senza soldi, torna in America e usa come alloggio la sua macchina. Riesce a trovare comunque un lavoro e scriverà con una macchina da scrivere a noleggio 500 lettere ad altrettanti personaggi …

Oltre:
Libri da leggere assolutamente: Tre tazze di tè, di Greg Mortenson

Librai di strada, raccontate le vostre storie

Vorrei segnalarvi una bella intervista che parla dell’amore per i libri, quello vero, fatto di impegno quotidiano, tradizione di famiglia, soldi (mai abbastanza, come dice l’intervistato “più di un call center e meno di un impiegato”). La storia di Andrea Polla Mattiot, libraio di strada a Torino, la trovate qui . Lui studia psicologia e fa il libraio in uno storico banchetto per strada. Racconta che nel suo lavoro capitano colpi di fortuna: “il genero di un signore voleva far fuori quasi tutta l’opera di Calvino, Pavese e Fenoglio in edizione Einaudi, è stata una fortuna -dice – Certo, ogni tanto la fregatura ci scappa: ancora non dimentico quei cento volumi di esoterismo che mi sono rimasti sul groppone. E chi se li compra?” Per il resto, spiega, “sfido il caldo che fa sragionare, il gelo e la neve con tre maglioni addosso. Attrezzato, senza molte pretese, con una seggiola in legno e un tavolino su cui appoggio acqua e viveri o, d’inverno, il termos del caffè”. Avete belle storie di gente che sfida intemperie e nonostante la non-redditività non abbandona la passione di un mestiere che viva di letture (altrui)? Dai raccontate. Foto | Flickr Librai di strada, raccontate le vostre storie

L’Aquilifero. Da libro autoprodotto a un contratto con Piemme

“L’Aquilifero” questo il titolo del libro, nasce nel 2005, quattro anni dopo la stesura delle prime righe e due anni dopo l’inizio delle ricerche di un editore. È stato un libro autoprodotto in poche copie attraverso una di quelle piccole case editrici a pagamento. Fortunatamente per me, ho trovato un “mecenate” che si è innamorato del libro e lo ha voluto sponsorizzare in quanto il prezzo era davvero esoso e io non avrei mai potuto affrontare la spesa”. Così parla Massimiliano Colombo, autore di L’Aquilifero , un romanzo storico autoprodotto e grazie al quale l’autore è riuscito a ottenere un contratto con una ‘vera’ casa editrice, Piemme. Il libro ci è stato segnalato nei commenti ad un nostro post , da Fingam (grazie Fingam!). Qual è l’elemento che conta di più per farsi conoscere: passaparola, segnalazione su social network, link a pagamento, comunicati stampa a siti specializzati o altro? Al momento della pubblicazione volli mettere un indirizzo di posta elettronica per i contatti dopo la prefazione. L’editore mi sconsigliò di farlo per evitare di ricevere eventuali feedback negativi ma io insistetti e così l’indirizzo venne messo nel libro. Ed è proprio a quell’indirizzo che mi sono arrivati entusiastici commenti e contatti. Tra questi una persona si è offerta di crearmi il sito: www.aquilifero.it che poi ha fatto da guida a tutti…

Leggi oltre nell’articolo originale:
L’Aquilifero. Da libro autoprodotto a un contratto con Piemme