Quando il saggio è analfabeta. Storie di refusi e orrori nei saggi Mondadori

Da qualche anno a questa parte il lavoro editoriale è sempre più dislocato, esternalizzato, precarizzato, diviso e spezzettato . In moltissime case editrici regna il disordine e la fretta, abitudini che permettono all’imperizia di spopolare. Se poi a questa condizione si aggiunge poi la situazione lavorativa al limite dell’umano di una grandissima quantità di finto-salariati neo-schiavi , costretti a lavorare a ritmi indecenti e sottopagati il gioco è fatto: il lettore si ritrova dunque a leggere libri poco curati , traduzioni approssimative, volumi farciti di errori di stampa, refusi, spesso addirittura veri e propri orrori di grammatica. A chi non è successo di imbattersi in un libro degli orrori del genere, io stesso ricordo di aver accennato, proprio su queste pagine, a un’avventura del genere, capitatami qualche mese fa con un libro di Kapuscinski. A questo proposito vi segnalo un bellissimo articolo che ho trovato su Sudare Inchiostro , il blog personale di Mattia Nicchio. L’articolo in questione – che per attenzione ai dettagli e profondità di analisi sarebbe più corretto chiamare reportage – è intitolato Saggi analfabeti – Quando l’editor è in vacanza ed esplora gli e(o)rrori di un volume stampato da Mondadori . Si tratta di Storia della tortura di George Riley Scott, tradotto e curato da Silvia Bigliazzi e, almeno a giudicare da tutti gli errori e gli orrori che ci ha trovato Mattia Nicchio, sembra proprio un libro da non leggere. Quello che invece non dovete lasciarvi sfuggire è la lettura del pezzo di Nicchio, la cui puntualità e precisione è impressionante. Certo, perderete un po’ di fiducia nel sistema editoriale italiano, ma quella, soprattutto se siete lettori forti e esigenti, l’avrete già persa da un po’. Foto | Flickr Quando il saggio è analfabeta. Storie di refusi e orrori nei saggi Mondadori

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