Recensioni atipiche: Frankenstein di Maria Scella

L’ultimo prodotto delle scuole creative italiane è questo strano romanzo di Maria Scella (uno pseudonimo dietro cui, dicono dalla casa editrice, si nasconde un nome importante) un romanzo che porta addosso ben visibili i segni di una costruzione narrativa a tappe forzate, probabilmente rivista pesantemente in fase di editing, tipica di un prodotto che, come questo, pare essere stato scritto essenzialmente per partecipare a un concorso letterario (forse lo Strega?). In ogni caso, la trama è molto semplice, fin troppo: un ricercatore universitario precario, abbandonato dai Baroni, decide di proseguire da solo le sue ricerche e crea, grazie a

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