Ultimatum dall’Europa, la Francia costretta a rialzare l’Iva sugli ebook
Ve ne avevamo già parlato alla fine dell’anno scorso, quando era stata annunciata la riduzione della TVA (IVA in salsa francese) sugli ebook, portata dal 19,6% al 7%, come quella dei libri cartacei, una decisione che aveva fatto scorrere fiumi d’inchiostro, reale e digitale. Ed eccoci ritornare sull’argomento per augurarci che le ultime nuove arrivate dritte da Bruxelles, non abbiano carattere perentorio. L’Europa ha infatti intimato alla Francia di riportare la tassa alla percentuale precedente, giustificando la sua imposizione con la considerazione che i libri digitali sono un servizio e non rientrano di conseguenza nella lista dei prodotti autorizzati a beneficiare dell’IVA ridotta. La misura, presa per agevolare lo sviluppo del mercato degli ebooks, sembrerebbe destinata ad essere abolita, ma oltralpe non si sono rassegnati a chinare il capo dinanzi alla Commissione Europea. Non si tratta infatti del primo avvertimento e la Francia, dal canto suo, mantiene la posizione appellandosi al principio della tassazione uniforme in nome della “neutralità del supporto tecnologico” sostenuta anche dal sindacato Nazionale dell’edizione, perché rialzare nuovamente la TVA significherebbe ricreare la disparità tra ebooks e libri stampati, riaprendo annose questioni sostanziali. Non è stata ancora detta l’ultima parola insomma visto che anche il Lussemburgo, che sugli stessi prodotti applica una tassa del 3%, sarà presto raggiunto dallo stesso aut-aut e se entrambi gli stati non si uniformeranno alla direttiva europea l’affaire rischia di arrivare dinanzi alla Corte di Giustizia Europea. Di che
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