Un sonetto di Pico della Mirandola nell’anniversario della nascita

Giovanni Pico nacque giovedì 24 febbraio 1463 a Mirandola da un famiglia che da poco più di centocinquant’anni stava governando questa Città, all’interno di una piccola signoria dell’area padana, sita in una posizione strategicamente rilevante, tra Modena, Mantova e Ferrara, lungo la via in direzione del Po e di Verona. Iniziano così i cenni biografici del grande Pico della Mirandola sul sito del Centro Internazionale di Cultura a lui dedicato . Oggi, quindi, si compiono cinquecentocinquanta anni dalla nascita di Giovanni Pico dei conti della Mirandola e della Concordia . Le sue opere sono dei caposaldi del Rinascimento italiano: Commento sopra una canzone de amore composta da Girolamo Benivieni , Conclusiones Nongentae , De Ente et Uno , Disputationes adversus astrologiam divinatricem , Expositio singularis in orationem dominicam , Expositiones in Psalmos , Heptaplus , Oratio De hominis dignitate , Regulae . E poi ci sono i Sonetti : ne riportiamo per il nostro appuntamento settimanale con la poesia e come omaggio al grande Pico della Mirandola. Io me sento da quel che era en pria mutato da una piaga alta e suave, e vidi Amor del cor tôrme le chiave e porle in man a la nemica mia. E lei vid’io acceptarle altera e pia e d’una servitù legera e grave legarme, e da man manca in vie più prave guidarme occultamente Gelosia. Vidi andarne in exilio la Ragione, e desiderii informi e voglie nove rate

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Un sonetto di Pico della Mirandola nell’anniversario della nascita

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