Un’educazione parigina, vis-à-vis con il terzo io di Saporito

Spunta un terzo io ne “L’Educazione parigina” di Roberto Saporito , e noi abbiamo deciso di andargli incontro muso a muso o vis-à-vis che dir si voglia. Eccoci ancora a Parigi, per inoltrarci nel nuovo io narrante delle avventure schizofreniche di Saporito, che ha aggiunto ai suoi volti un terzo personaggio, congruente con l’arrivo di un uomo il cui nome ricorda un metallo pesante da maniglia. Li ritroviamo entrambi immersi in una poltrona di velluto logoro, e nell’atmosfera altrettanto morbida e costruita ad arte del Marais , tra librerie italiane che ci sono ormai note, come la famosa “Tour de Babel” e belle donne engagées . Un mix talmente ben congeniato da riuscire a sembrare persino naturale ed incarnare tutte quelle promesse di nonchalance ed ispirazione che la capitale francese è solita portare con sé. Una città che vive nei caffé, tra bevande scure e bollenti, conversazioni che sono sempre in bilico tra l’intellettuale e il mistico e…

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