Wepub.it, ovvero l’editoria al tempo dell’e-ditoria

Ormai non si può certamente far finta di niente: l’e-book si sta affermando sempre di più come un medium di lettura diffuso ed efficace. E, se da una parte le prospettive apocalittiche che immaginavano il libro digitale antagonista-killer di quello cartaceo paiono ridimensionarsi in direzione di una più pesata e ragionevole prospettiva “a due binari”, è pur vero che l’e-ditoria – perdonatemi l’orribile neologismo – è in fibrillazione da mesi e continua a figliare. L’ultimo dei figli di questa nuova generazione di editori ha fatto la sua apparizione proprio in queste ore. Si chiama Wepub, è un progetto nato a Milano dalla volontà di due editori “nativi digitali” e sembra avere tutte le carte in regola per far sentire la propria voce. Ma, direte voi, cosa ti fa pensare che questa casa editrice, tra le tante che stanno nascendo come funghi nel sottobosco della rete, abbia una marcia in più. Il motivo che mi spinge a guardare con estremo interesse a questo nuovo progetto è soprattutto il suo autodefinirsi contrario ad ogni forma di editoria a pagamento , una piaga che già affligge l’editoria cartacea e che rischia di affliggere pesantemente anche quella digitale. Mi sembra che questo sia un discorso imprescindibile per un progetto editoriale che voglia definirsi serio. Ma i ragazzi di Wepub si spingono anche oltre, e

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