Apocalisse a domicilio, di Matteo B. Bianchi

“Sei sempre più Adelphi”, osserva lei, scuotendo la testa. Anni di convivenza comportano anche questo. Lo sviluppo di un codice a esclusivo uso interno. (…) Un Adelphi è un tipo colto ed elegante, ma freddo come un ghiacciolo. Un Mondadori è uno a cui va bene tutto. Un Feltrinelli è un finto comunista…. Un Einaudi è uno rigido come un pezzo di legno. L’ho letto d’un fiato e davvero con piacere il nuovo libro di Matteo B. Bianchi, Apocalisse a domicilio. Si tratta di una lettura difficile da lasciare a metà, soprattutto per il presupposto da cui parte la storia, ovvero la morte annunciata del protagonista. Una morte che non dipenderà dal decorso di una malattia cronica, visto che il protagonista, autore televisivo gay, è decisamente in buona salute. Eppure, una giovane sensitiva, Giulia, ha predetto a suo fratello Stefano la data esatta della sua morte: il 5 agosto, esattamente dopo due mesi dall’inizio della nostra storia. Stefano allarmatissimo avvisa il fratello: è inquieto, perchè la ragazza gli ha anche detto di sapere quello che gli disse il padre in punto di morte (confessò di aver tradito la madre, cosa che Stefano non ha mai detto ad anima viva). Da quel momento sotto la pelle del protagonista inizia a serpeggiare una inquietudine profonda. Tornato a casa, gli stessi oggetti di arredamento della sua casa, e i suoi amati apparecchi hi tech gli sembrano estranei, come in quella novella del Verga in cui l’avaro distrugge ‘la robbba’ perchè vuole avere l’illusione che i suoi beni seguano il suo stesso destino di morte. E invece la reazione del protagonista è, al contrario, il distacco completo. Da un giorno all’altro, inizia a guardarsi con gli occhi di un estraneo, e soprattutto si rende conto di non aver paura…

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"Gli impresentabili" di Satisfiction: i libri che nessuno ha voluto

Avete presente le centinaia di manoscritti che ogni giorno vengono scartati dalle case editrici perché poco accattivanti, con trama troppo contorta, linguaggio banale, o stereotipato, dialoghi deboli e altre valide motivazioni? Da oggi trovano un porto franco nella nuova realtà editoriale di Satisfiction di cui vi avevamo già dato notizia . Gianpaolo Serino, fondatore della prima free-press letteraria italiana e ora direttore editoriale della neonata casa editrice, si propone infatti di pubblicare quei testi che nessuno ha voluto a cominciare da un fantomatico libro di Schiavone-Sandokan che “ potrebbe essere una perfetta strenna di Natale 2011 “. Si tratta della risposta a una provocazione lanciata da Roberto Benigni nel corso della prima puntata di “Vieni via con me”, in cui suggeriva a

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Il principe e il peccato, di Jacqueline Carey. Prosegue il ciclo di Imriel

Il principe e il peccato , di Jacqueline Carey , è il terzo volume del ciclo incentrato su Imriel, il secondo ambientato in Terre d’Ange, la Francia “rinascimentaleggiante” – fortemente – alternativa, nata dalla fantasia della bravissima scrittrice americana. Come noto, i libri di questo secondo ciclo sono stati divisi, in Italia, in due parti ciascuno; per maggior chiarezza invito a fare riferimento allo schema inserito poco sotto. Analogamente, consiglio chi non ha ancora iniziato questa intensa avventura letteraria ed è intenzionato a farlo, la lettura della prima parte dell’ …

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Appunti di un venditore di donne, il nuovo spiazzante romanzo di Giorgio Faletti

Esce oggi “Appunti di un venditore di donne”, il nuovo libro di Giorgio Faletti, ormai considerato dalle cifre di vendita (milioni di copie), il più grande scrittore italiano . Facciamo un passo indietro. Otto anni fa, Faletti era un cabarettista sulla via del declino dopo anni di Drive In ed una canzone-denuncia al Festival di Sanremo sulle stragi di mafia. Finché non giunse nelle librerie “Io uccido” un noir-thriller ambientato a Montecarlo, edito sempre da Baldini Castoldi Dalai , che lo rende – non senza qualche polemica – famoso in tutto il mondo (”I kill” terzo in classifica in Inghilterra nell’estate 2010). In otto anni ha pubblicato diversi libri: Io uccido, Niente di vero tranne gli occhi, Fuori da un evidente destino, Pochi inutili nascondigli, Io sono Dio, tutti che hanno confermato il suo successo come scrittore, sia per vendite che per critica. Ed ecco che oggi arriva nelle librerie Appunti di un venditore di donne, sempre per i tipi della Baldini Castoldi Dalai. Un altro noir mozzafiato, che viene presentato già dalla sua frase di apertura, assai sconcertante “Mi chiamo Bravo e non ho il cazzo” . Ma dove saremo “finiti” in questo nuovo libro di Faletti? Chi è questo Bravo e perché ci tiene così tanto a farci sapere questa sua “mancanza”? Siamo nel 1978, nei sobborghi di Milano un attimo prima che si trasformi nella Milano dei vip, la “Milano da bere”. Siamo in un’Italia provata che sta cercando con tutte le forze di superare gli anni di piombo, che è tormentata dai comunicati dei rapitori di Aldo Moro, sporcata dal sangue dei delitti delle Birgate Rosse, soffocata dalla mafia ed i suoi personaggi, Vallanzasca e Baladamenti, che …

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