Libri Musica: Non So Che Viso Avesse

Biografia disinteressata del vate Francesco Guccini. In diciassette capitoli tutte le curiosità e gli avvenimenti legati ai luoghi, al tempo, alle radici della sua famiglia, ai primi concerti nelle balere più infime, alla professione di giornalista che lo vide impegnato prima di diventare ufficialmente “cantante”. Purtroppo NON si parla mai delle canzoni (unica eccezione La Locomotiva – ma proprio quella che è la più famosa?).
Quindi dico subito a chi come me vuole leggere questo libro per risolvere tutti i misteri e capire le mille citazioni che ruotano intorno alle canzoni di FG che rimarrà deluso, anche se comunque il libro è molto divertente.
Completa il libro una consistente appendice critica dell’italianista e poeta Andrea Bertoni.

Ah sì… una cosa su una canzone l’ho imparata: la bellissima “Keaton” contenuta nell’album “Signora Bovary” è stata scritta da Claudio Lolly mentre Guccini ha scritto solo l’ultima memorabile strofa:

Keaton, quello vero, l’ ultima volta che l’ hanno visto passeggiava
lungo le strade e per il vento di Roma
durante le pause di un film con Franchi e Ingrassia.
Aveva in corpo mille litri di alcool,
la faccia la solita, senza allegria;
si ubriacava ogni giorno con la troupe borgatara
alla faccia della cirrosi epatica,
perchè lui ci teneva al suo pubblico,
più che al suo fegato,
e gli elettricisti sono gente simpatica;
gli urlavano infatti “anvedi s’è forte ‘sto Keaton!”,
bevendo il bianco misterioso dei colli di Roma
o quello forte del sud che fa assaggiare l’ infinito
a tutta la gente di bocca buona…

Francesco Guccini si racconta
Foto del cantautore

Non so che viso avesse, Francesco Guccini, 2010.

Recensione di Montag

Il diamante dell’Harem, di Katie Hickman

E’ ambientato a Venezia nel 1600 il nuovo romanzo di Katie Hickman, già autrice del ‘Giardino delle favorite’. Questa volta, ne Il diamate dell’harem, Hickman mette in scena un complesso e raffinato affresco in cui si muovono cortigiane perdute dietro a soldi e impossibili amori, e suore costrette alla clausura da bambine e che non riescono a rinunciare ai piaceri terreni. Ma anche superstizioni popolari e la misteriosa presenza di una infanta sirena, o intrighi di harem che vanno a ostacolare la storia d’amore fra due giovani: Celia e Paul. Al centro delle intricate vicende c’è l’Azzurro del Sultano, un diamante da 300 carati, simile a fuoco freddo, che porta con sé una maledizione per chi lo possegga senza esserne il legittimo proprietario, e che – se posseduto lecitamente – promette invece di ottenere quel che più si desidera. E’ di questa pietra che va in cerca Paul, che ha perso la sua amata e promessa sposa, Celia, scomparsa nel nulla, e non si è mai rassegnato alla sua perdita, affogando da quel momento i suoi giorni in giochi d’azzardo e ruffianerie di cortigiane. Paul non lo …

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Il diamante dell’Harem, di Katie Hickman

Batti il cinque, di Janet Evanovich

Nella quarta di copertina di Batti il cinque , di Janet Evanovich, appena uscito per Salani, c’è una frase di Caterina Soffici che su Vanity Fair scrive: «Quando arrivi a pagina tre, capisci che sei fregata […]». Com’è possibile? E invece è possibile, perché c’è un solo aggettivo per descrivere la protagonista Stephanie Plum: irresistibile. E purtroppo per lei anche estremamente simpatica – dico “purtroppo” perché di solito è un aggettivo che si accosta alle meno belle. Be’, forse avrà un paio di chili di troppo, ma sono convinto che si sono fermati nei posti giusti. La …

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Batti il cinque, di Janet Evanovich

Scintille. Una storia di anime vagabonde, di Gad Lerner

Il concetto cabbalistico di “gilgul” ( reincarnazione ) è uno dei temi portanti del libro di Gad Lerner, Scintille . Una storia di anime vagabonde . Il gilgul rappresenta un principio molto complesso e tuttavia affascinante e avvincente. La reincarnazione, infatti, non viene inquadrata come il semplice ritorno delle anime nei corpi viventi, ma presuppone a monte la misericordia divina che dà a tutti – buoni e cattivi – la possibilità di non perdersi nella distruzione della vita. Singolarmente gilgul ripropone lo schema sillabico di galgal che in ebraico significa ruota : il continuo divenire e al tempo stesso il continuo tornare della vita. Cosa sono le scintille di cui ci parla Lerner? Sono le particelle che nel nostro essere provengono e vivificano tutti i nostri avi e si proiettano in tutti i nostri posteri. Nel libro, un racconto giornalistico in forma romanzata, Lerner ripercorre con curiosità e onestà la vita della sua famiglia passando attraverso il difficile rapporto con il padre – il “vero” Lerner come si definiva…

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Scintille. Una storia di anime vagabonde, di Gad Lerner