Storia di un giudice, di Francesco Cascini

Ho letto Storia di un giudice (nel far west della ‘ndrangheta) di Francesco Cascini, perchè mi ero innamorata di Solo per giustizia, di Raffaele Cantone (leggetelo, leggetelo, leggetelo). Il libro di Cascini è più smilzo, ma – vi assicuro – ugualmente bello e intenso. Inizia tutto da quando il giovane Pm, agli ultimi posti della graduatoria del concorso, sa già di essere predestinato ad essere assegnato in qualcuno degli ‘avamposti’ della ndrangheta, che nessuno dei suoi colleghi di sicuro sceglierà. Questo luogo è Locri, un posto bellissimo per i suoi tramonti sul mare, per la sua natura potente, con nelle vicinanze montagne che con il loro silenzio e la sensazione di ‘chiusura’ che trasmettono sembrano rispecchiare il clima che si respira in città, per chi ci arriva da lontano. Un posto dove non cambia mai niente, dove vengono inviati i procuratori più giovani, …

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Storia di un giudice, di Francesco Cascini

– "La mente e il tempo dentro di noi" di Luciano Peccarisi

Nella rubrica d’autore “Riflessioni sulla Mente” di Luciano Peccarisi: “La mente e il tempo dentro di noi”.

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– "La mente e il tempo dentro di noi" di Luciano Peccarisi

Macchianera Blog Awards 2010: tutte le nomination ai voti

Per i Macchianera Blog Awards 2010 – esageriamo: in pratica gli oscar della blogosfera italiana – ci sono molte nomination di blog del network: download, mela, tv, cine, books, eco, mobile, e polis sono stati candidati qui e là nelle varie categorie a ricevere l’ambito riconoscimento. Se vi va di votare, su Macchianera trovate il form da compilare – per i più pigri ve lo mettiamo anche dopo il salto – c’è un po’ tutto quello di buono e di meno buono si è letto e visto nell’ultimo anno. Dateci un’occhiata, potreste anche scoprire qualcosa di nuovo che vi eravate persi finora. Fino a quando si può votare? fino a giovedì 23 settembre, dopodiché i risultati saranno messi al sicuro fino alla cerimonia di premiazione, che si terrà a Riva del Garda, nel corso della BlogFest, sabato 25 settembre alle ore 21 Loading… Macchianera Blog Awards 2010: tutte le nomination ai voti

Riflessioni su Acciaio, di Silvia Avallone

Allora: questa non vuole essere una ’stroncatura’ (non sono D’Orrico, per carità) del romanzo di Silvia Avallone. Piuttosto, una serie di riflessioni che vorrei condividere con chi di voi ha letto il libro di questa autrice esordiente. Libro lanciato molto bene: le riviste femminili che ho sfogliato nelle pause vacanziere di quest’anno erano piene di pubblicità a piena pagina con la bella copertina. Nonostante io, per dirla con Laurence Cossè, “i best seller li leggo un anno dopo che sono usciti”, ho deciso di comprarlo. Ne avevo letto sul Foglio una recensione di Maria Rosa Mancuso, la giornalista e critica cinematografica del foglio che adoro (quasi quanto Guia Soncini degli inizi) e che non ne parlava un gran bene, semplicemente analizzandone pagina 69, metodo che vi abbiamo già esposto. Insomma veniva criticato più che altro l’italiano un po’ elementare e scialbo. In effetti secondo me parlare di un libro senza seguire il filo della trama, le scene più belle etc è un po’riduttivo, anche se può dare i suoi frutti. Secondo me infatti a livello di trama Avallone è riuscita bene, creando una storia che appassiona per le sue crudezze. Ad esempio per la perdizione a cui possono arrivare alcuni adolescenti cresciuti in contesti sempre al limite (al limite per i soldi in banca, per la tenuta di coppia dei genitori) con i pasti in famiglia sempre uguali e spazi stretti, in casa, e sogni di fuga con amori da ‘prima volta’ che poi finiscono per ingrigirsi anche loro, col tempo. Insomma, si legge e si legge bene fino alla fine (per me è stato così) e certe scene sono proprio scritte bene: i balli solitari e sensuali delle due ragazzine, Anna e Francesca, spiate…

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Riflessioni su Acciaio, di Silvia Avallone