Perchè conserviamo i libri?

La domanda non è retorica, e vi spiego il motivo. Perchè bisognerebbe conservare un libro quando lo si è letto una volta e probabilmente non lo si farà mai più in vita propria. Siate onesti: quanti dei libri che conservate avete ri-letto? Non credo moltissimi. E non venitemi a dire che li si conserva perchè “se no che altro dovrei farci”? O perchè è bello avere una libreria ben fornita. Ecco, per questa seconda spiegazione ci sto: è come un ‘biglietto da visita’ di noi stessi, la nostra libreria. Che è appunto composta da libri che vogliamo tenere. Ma la nostra libreria è anche composta da tutti i libri che abbiamo voluto scartare, pur essendoci incappati, magari. Io ho rivenduto al mercatino La solitudine dei numeri primi di Giordano, appunto, e chi mi farebbe notare che non ce l’ho, nei miei scaffali, di certo non farebbe una bella figura con me. Non sto però parlando solo di questo. Io credo di aver conservato nel tempo dei libri che in qualche modo sono riusciti a dire

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Trovato il "Libro verde degli automobilisti negri"

Deve il suo nome a Victor Green, il primo e unico compilatore di questa guida, e fu uno dei libri più utilizzati (loro malgrado) da quanti in America si trovavano con la “sfortuna” di (con)vivere con un colore delle pelle che a molti suscitava antipatia, se non odio. Dopo circa cinquant’anni dalla sua ultima edizione, è stato ritrovato un esemplare del “Negro-Motorist Green Book”, il “ Libro verde degli automobilisti negri “, una guida che tra il 1936 e il 1964 indirizzava

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La Mondadori e i guai col fisco: e gli scrittori fuggono

Il primo a dire no è stato Don Gallo , fortunato autore della scuderia Mondadori. A pochi giorni dall’articolo di Repubblica in cui Massimo Giannini denunciava le leggi “ad aziendam” messe in atto per favorire il colosso di Segrate, gli scrittori di palazzo Niemeyer si interrogano sul da farsi. Ma riepiloghiamo le vicende per quanti si fossero persi l’articolo in questione: qualche giorno fa Massimo Giannini denuncia una stortura: secondo il Fisco, nei primi anni Novanta, in occasione della fusione tra la stessa Arnoldo Mondadori Editore e la Arnoldo Mondadori Editore Finanziaria, Segrate evitò di pagare ben 200 miliardi di lire di tassazione. Si susseguirono due gradi di giudizio (il difensore di Berlusconi era Giulio Tremonti), favorevoli a Segrate. L’agenzia delle Entrate chiede (nel 2008) il giudizio della Cassazione, e da allora, ricostruisce Giannini, ci furono diversi tentativi per evitare un eventuale giudizio sfavorevole alla Mondadori. Il prezzo da pagare, intanto, è aumentato: 350 milioni di euro. ( qui l’articolo originale) A maggio del 2010 un decreto attuativo risolve i problemi. All’articolo riguardante la “rapida definizione delle controversie tributarie pendenti da oltre 10 anni e per le quali l’Amministrazione Finanziaria è risultata soccombente nei primi due gradi di giudizio”, si stabilisce che “Il contribuente può estinguere la controversia pagando un importo pari al 5% del suo valore (riferito alle sole imposte oggetto di contestazione, in primo grado, senza tener conto degli interessi, …

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Letto in vacanza: Sharon e mia suocera di Suad Amiry

Leggendo il sottotitolo – “Se questa è vita” – e conoscendo l’argomento di questo romanzo della scrittrice palestinese Suad Amiry si potrebbe pensare che il libro in questione non sia adatto ad una lettura estiva, per definizione più lasciva e rilassata di quella invernale e probabilmente meno propensa alla pesantezza. Ma basta iniziare a leggere le prime pagine – un dialogo assurdo e grottesco tra Suad e un ufficiale frontaliero israeliano – di Sharon e mia suocera per capire che non è affatto così, perché se è vero che il background delle vicende di Suad e della sua famiglia, intrappolate a Ramallah durante i giorni del coprifuoco israeliano nel 2002, è quello della tragedia del popolo palestinese, è altrettanto vero che Suad Amiry riesce a donare al suo racconto un alone di umorismo grottesco che strappa spesso il sorriso. Ed è questa la forza del libro, la leggerezza di calviniana memoria che permette alle parole di superare le tragedie con l’umorismo, con il riso. Un riso che però, pur cercando di tenere a distanza la collera per le terribili ingiustizie di cui Suad – e il lettore con lei – è testimone, non riesce a disinnescare completamente l’ascesa di un sentimento misto di incredulità e di rabbia verso le assurde politiche del governo israeliano. Suad Amiry Sharon e mia suocera. Se questa è vita. Feltrinelli euro 8,50 Letto in vacanza: Sharon e mia suocera di Suad Amiry