– "Un poco vero e un poco finto: l’importanza della creatività" di Giovanna Simonetti

Nella rubrica d’autore “Riflessioni Pedagogiche” di Giovanna Simonetti: “Un poco vero e un poco finto: l’importanza della creatività”.

Vai qui e leggi il resto:
– "Un poco vero e un poco finto: l’importanza della creatività" di Giovanna Simonetti

Confessioni da lettore

Eccole qui, mettiamole nero su bianco: frasi che non avreste mai il coraggio di dire in un consesso di persone che parla di libri. Qui potete farlo tranquillamente, protetti dall’anonimato relativo consentito dai vostri nick. Per farvi un esempio di cosa intendo, inizio io, riportando le mie opinioni ‘controcorrente’. Non sopporto il personaggio di Pedra Delicado, né la scrittura di Alicia Gimenez Bartlett, osannata scrittrice di Sellerio, e che per alcuni è un piccolo ‘cult’. Ho trovato L’Ombra del Vento un polpettone. Leggibile, per carità: non mi sono distratta proseguendo nella storia. Ma ne ricordo davvero poco, e il famigerato colpo di scena finale non mi ha scosso per niente. Ho abbandonato Vita, di Melania Mazzucco, a metà: Mazzucco è una delle più bravi scrittrici italiane, di cui ho apprezzato altro (tantissimo gli ultimi lavori dedicati al Tintoretto, poi ve ne parlerò). Vita ha vinto il premio Strega, e a molti è piaciuto tantissimo. Confesso, infine, che non sono riuscita a farmi prendere dal Buio oltre la siepe né da L’Opera al nero, e che ho abbandonato Il Profumo dopo la scena

Fonte originale:
Confessioni da lettore

Taccuino di letture estive: frasi che rimangono

Ecco un modo per raccontare le letture di un’estate: annotando frasi che ci hanno arpionato il cuore come àmi, come direbbe Sylvia Plath, o che ci piace ogni tanto rigirarci in bocca, e assaporarne il succo come noccioli di olive, per dirla alla Erri de Luca. E allora, condivido un po’ del mio taccuino, con le belle frasi di De Luca nel ‘Peso della farfalla’: “D’estate le stelle cadevano a briciole, ardevano in volo spegnendosi sui prati”, oppure “In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove…dietro di loro la traccia aperta si richiude”. Mi è piaciuto anche un giudizio di Harry Bosch in “Musica dura” di Connelly, ovvero “dopo aver visto il film si rese conto che quell’attrice non avrebbe saputo recitare neanche per salvarsi la vita”. E sapete che in Afghanistan c’è una curiosa espressione per dire che “si è molto stanchi”? Si dice “sbattuti come una polpetta”. Me l’ha insegnato Viaggio di Nozze a Teheran: è perchè le polpette vendute come cibo di strada vengono battute e ribattute dai venditori ambulanti. E si può essere, infine, donne ‘forti’ anche se estremamente emotive. E’ qualcosa che dice la protagonista della Parrucchiera di Kabul, e la frase mi ha colpito. E voi? Condividete con me i vostri ‘taccuini’. Taccuino di letture estive: frasi che rimangono

Fenomenologia delle fascette editoriali

Questo post non vuole essere propriamente una fenomenologia delle fascette editoriali. Semplicemente, oggi in libreria sono stato particolarmente colpito dalla stravaganza di una fascetta (la migliore che abbia mai visto nella mia vita), ho incominciato a guardarmi in giro e da questa breve perlustrazione è nato questo pseudocatalogo, passibile senz’altro di infiniti miglioramenti. Una prima constatazione: se anche la casa editrice Adelphi, solitamente molto severa nell’aspetto, incomincia ad apporre le fascette sulle copertine dei libri (ed è successo in questi mesi con “Visera”, il libro di…

Vai qui e leggi il resto:
Fenomenologia delle fascette editoriali