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Natale bianco, Natale nero, di Béatrice Fontanel e Tom Schamp

Attira subito, la copertina di Natale bianco, Natale nero, perchè ci troviamo di fronte un signore africano con una bella barbona bianca, come fosse un Babbo Natale che è possibile incontrare a un qualsiasi angolo della strada. Consiglio, in particolare, questa bella storia di Beatrice Fontanel e Tom Schamp per far avere ai bambini un punto di vista diverso sul Natale. Si tratta del racconto della vita di Moussa, che vive in Francia. Ed “è tenace. E’ paziente. Una volta faceva il fabbro in Africa. Oggi, raccoglie le pattumiere. Sa aggiustare tutto, proprio tutto”. Anche i malumori dei propri nipotini, che si fanno più pressanti quando arriva Natale. Perchè Moussa ne ha un sacco di nipoti, di tutte le età, e vivono tutti con lui in Francia: Mokeoro, Mawauro, Amelie e Amelia, Kokou e Alphonse, Afi e Adjoa. “Te lo dico io: Babbo Natale è bianco. Non verrà da noi. Va dai bambini bianchi e basta” pensano alcuni di loro. “Magari Babbo Natale è nero. Dopo tutto, nessuno l’ha mai visto”, dicono altri. “Babbo Natale nero. Bella questa…si saprebbe se fosse così”. E allora “c’è solo un modo per scoprirlo”, suggerisce Moussa che ha sentito la conversazione. Andare a controllare. E lui li porterà nel posto più incredibile della città, per sorprenderli – sorprenderci – con una bellissima spiegazione. E sì, dopo che avrete letto il racconto, anche a voi come a me piacerà pensare che Babbo Natale è nero. Béatrice Fontanel e Tom Schamp Natale bianco, Natale nero Jaca books 15 euro Natale bianco, Natale nero, di Béatrice Fontanel e Tom Schamp

Arundhati Roy rischia il carcere e Kuki Gallmann lotta per gli elefanti

Mi ha colpito molto la testimonianza di Kuki Gallman ( qui la videointervista ) in cui l’autrice di Sognavo l’Africa parla della sua battaglia contro l’uccisione degli elefanti africani, l’ultimo cosa in cui vuole impegnarsi per dare senso alla sua vita, vuota dopo la morte di suo figlio Emanuele. Allo stesso tempo, un’altra scrittrice, Arundhati Roy (suo il bellissimo Il dio delle piccole cose) rischia addirittura il carcere, perchè ha pubblicamente sostenuto che il Kashmir non appartiene all’India. Il reato che si configura è quello di sedizione. In questi casi la pena può arrivare anche a tramutarsi in ergastolo. Notizie che dimostrano che evidentemente ci sono scrittori che riescono a dire la loro, lontano dalla pagina scritta, con coraggio, senza timore di abbandonare torri d’avorio e di schierarsi per grandi temi ambientali. E, a volte, come nel caso di Roy, politicamente. C’è uno scrittore o una scrittrice di cui avete ammirato le prese di posizione? Io ovviamente penso a Saviano (che si dichiara comunque lontano dagli schieramenti dell’agone politico). Voi? E pensate che sia giusto che gli scrittori ‘dicano la loro’? E soprattutto, pensate che riescano in qualche modo a ‘cambiare le cose’? Arundhati Roy rischia il carcere e Kuki Gallmann lotta per gli elefanti

J.A.S.T. Blog tour – prima tappa – Un libro in tour sui blog

La casa editrice Marsilio è sempre stata un passo avanti sin dagli inizi del fenomeno blog, dando fiducia agli scrittori in rete e agli esordienti; tante sono state le iniziative portata avanti nel tempo, e tante le novità che ci ha presentato. L’autore Simone Sarasso, scoperta della suddetta casa editrice, è un fenomeno. Capace di scrivere noir coinvolgenti con uno stile deciso e perfetto. E così, dall’idea di Simone Sarasso e la capacità di osare della Marsilio, nasce J.A.S.T. – Just Another Spy Tale , il nuovo romanzo a tre mani scritto da Lorenza Ghinelli, Simone Sarasso e Daniele Rudoni, che, da oggi, viene presentato attraverso il primo Blog Tour letterario italiano (in America …

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J.A.S.T. Blog tour – prima tappa – Un libro in tour sui blog