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Il mondo nuovo e Ritorno al mondo nuovo, di Aldous Huxley

Qualche giorno fa è stato ripubblicato, in una nuova edizione Oscar Mondadori, Il mondo nuovo ( Brave New World , 1932), di Aldous Huxley , grande classico della fantascienza distopica. Nel volume viene proposto anche il saggio collegato al romanzo, Ritorno al mondo nuovo ( Brave New World Revisited , 1958). Aldous Huxley (1894-1963), inlgese del Surrey che avrebbe girato il mondo (Italia, India, America Centrale, Stati Uniti, dove morì), fu un intellettuale, un pacifista e un agnostico atipicamente interessato alla spiritualità e al misticismo (in particolar modo, induista). Fu autore di romanzi, poesie, racconti di viaggio e, naturalmente, saggi (celebre il suo Le porte della percezione / The Doors of Perception , 1954, sugli effetti fisico-mistici dell’uso delle droghe psichedeliche, nel caso specifico, la mescalina. Il lavoro ebbe vasta risonanza nella cultura hippy degli anni ‘60 e da esso Jim Morrison mutuò il nome per la sua band, The Doors). Huxley fu anche insegnante a Eton, dove diede lezioni a George Orwell, altro maestro della narrativa distopica. Il mondo nuovo è un romanzo sugli «aspetti disumanizzanti del progresso scientifico» e «anticipa temi quali lo sviluppo delle tecnologie della riproduzione, l’eugenetica e il controllo mentale, usati per forgiare un nuovo modello di società» ( * , * ). La storia si ambienta nel 2540. Dopo una guerra mondiale le nazioni convergono in un unico stato, governanto dai dieci Coordinatori Mondiali. La popolazione non sa nulla del passato, se non che era barbarico. La società si basa sui principi della produzione in serie ( * ) che, progressivamente, viene applicata a ogni aspetto della vita umana, compreso quello riproduttivo, reso extrauterino e completamente pianificato. Le famiglie non esistono. La società è divisa in caste e quelle inferiori sono “popolate” da persone in cui l’intelligenza è appositamente limitata attraverso azioni chimico-fisiche poste in essere addirittura a partire dagli embrioni. In seguito, al fine di esere adattato al proprio ruolo sociale, ognuno viene sottoposto ad angoscianti condizionamenti …

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La voce del testo, di Franca Cavagnoli

Lasciandosi alle spalle l’annosa, e ormai superata, affermazione in base alla quale “tradurre è tradire”, Franca Cavagnoli , traduttrice professionista e vincitrice nel 2010 del premio Fedrigoni per la traduzione letteraria, ne La voce del testo. L’arte e il mestiere di tradurre assume un punto di vista altro e originale per passare in rassegna le reali difficoltà che un traduttore incontra e gli strumenti sui quali può contare. Un errore comune è quello di approcciare un testo in lingua straniera come un unicum e non come frutto di una ben determinata cultura e di un altrettanto preciso percorso personale e artistico (nel caso si parli di opere letterarie) o scientifico da parte dell’autore. Ricreare un con-testo in cui inserire l’opera che si è deciso di traghettare è il primo e più delicato compito

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Banned Books Week: la mappa dei libri sotto accusa e i dieci libri più censurati del 2010

Vi ho già accennato qualche giorno fa dell’esistenza, negli States, della settimana dei libri proibiti, la Banned Books Week , una settimana dedicata alla sensibilizzazione del pubblico su un problema tanto assurdo quanto, nostro malgrado, ancora molto reale, quello della censura dei libri di narrativa accusati di attacchi alla morale o ai precetti della Bibbia. Per rendersi conto di quanto sia grottesco e diffuso il problema vi segnalo due interessanti fonti di informazione. La prima è una bella infografica relativa alla top10 dei libri bannati in USA , pubblicata dall’Huffington Post. Una carrellata di titoli che molti di noi hanno letto e amato, da Brave new world di Aldous Huxley fino alla saga di Twilight, che ci fanno percepire in un attimo la trasversalità e l’assurdità di questa piaga. L’altra risorse che vi segnalo è la mappa dei libri censurati , una semplice googlemap degli Stati Uniti tappezzata di puntine che segnalano ogni libro “challenged” negli States, vale a dire colpito da una a caso delle fantasiose e incredibili accuse che colpiscono centinaia di volumi ogni anno, da quelle relative al linguaggio a quelle relative ai riferimenti sessuali o religiosi. Insomma, un bel modo, anche questo, di rendersi conto di quanto sia diffusa e trasversale la tendenza moralizzante negli States. Banned Books Week: la mappa dei libri sotto

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Recensioni atipiche: I cento progetti realizzati di Letizia M.

Sono sempre stato un grande appassionato di fantascienza, dai sogni pedagogici alla Jules Verne, agli incubi visionari alla Vonnegut, ma la tipologia che, più di tutte, ha stimolato maggiormente la mia immaginazione è sempre stata quella particolare forma di distorsione immaginifica della realtà che altri chiamano Ucronia. Ed è proprio per questa mia passione che non ho potuto non apprezzare questo nuovo romanzo dell’esordiente Letizia M. che, pur nella concisione delle sue 130 pagine, grazie a una fantasia e un fervore immaginifico degno di un Arthur Clarke o di un Aldous Huxley, mette in scena la vita immaginifica di un sindaco di una città senza nome – ma che sappiamo essere la proiezione mentale di Milano in un futuro non molto remoto – colpendo nel segno. Appassionante, divertente, a tratti di una lucidità da accapponare la pelle, insomma un romanzo da leggere tutto d’un fiato per immergersi completamente in uno dei sogni più claustrofobici in cui l’umanità si sia mai cullata: il sogno del progresso a tutti i costi, condito di palazzi che sfiorano le stelle, di futuristiche appendici metropolitane

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