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"La Cabbala e il Tempio Massonico" di Alessandro Troisi

Nella rubrica d’autore “Riflessioni sull’Esoterismo” di Daniele Mansuino: “La Cabbala e il Tempio Massonico” di Alessandro Troisi

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"La Cabbala e il Tempio Massonico" di Alessandro Troisi

"Fegato e cuore" di Alessandro Marchi

Cosa unisce due organi apparentemente lontani come il fegato e il cuore? Ci si potrebbe domandare la stessa cosa per il legame che “accoppia stranamente” i due protagonisti del libro di Alessandro Marchi per Booksalad. Perché l’inglese Steve Campbell & l’italiano Vincenzo Caligoni, non sembrano, almeno a prima vista, avere proprio nulla in comune…e qui sta l’errore! Il trapiantato cittadino della corona britannica, che vive con un cuore nuovo nel petto, e l’altro originale in un barattolo e il giovane italiano immigrato in quel di Londra, formeranno un duetto ben lontano dagli stereotipi tradizionali. Le loro esistenze, entrambe sradicate sebbene ognuna a suo modo, e atterrate nel poco allegro East End, finiranno per consolidarsi in un’amicizia profonda, scandita da hamburgher, molte partite di calcio e gustose pinte. E se ne petto di Steve il cuore nuovo vive un delicato apprendistato, il suo fegato ribolle dietro le azioni della squadra del cuore, una sensazione ben nota al “mangiaspaghetti” Vincenzo, ancorato al viscerale attaccamento tutto italiano per tale sport e al divano d’occasione che ospiterà tante serate di risate e di chiacchiere. Perché per andare ben oltre la solitudine ci vuole fegato, ma anche cuore! Via | booksalad.it “Fegato e cuore” di Alessandro Marchi

Il talento della malattia, di Alessandro Moscè

Il tempo perduto, specie quello dell’infanzia e dell’adolescenza, non lo si vuole solo ricordare, lo si vuole possedere. Questo tempo pretende di essere abitato per sempre. L’epicità della memoria è un’ombra che ci segue, che si muove dentro di noi. Cosa fareste voi se – con la testa dei vostri 13 anni – una sera scopriste di avere una grossa ciste, ovvero una specie di “bombolone”, ben piazzata appena sotto l’ombelico? Forse decidereste di tacere, per non perdere la nomea che vi siete fatta con gli amici e l’allenatore di educazione fisica a scuola. Vi sforzereste di continuare a correre, ogni giorno, tenendovi stretta la pancia quando non ce la fate più e una volta a casa, decidereste di non spezzare l’abituale silenzio della vostra famiglia. Di non svegliare vostro padre che come al solito dorme in poltrona e di non mettere in allarme vostra madre che torna trafelata da scuola, esponendo il problema. Meglio lasciare semplicemente scorrere il tempo, così. Si vede il mondo…

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Il talento della malattia, di Alessandro Moscè

Le 13 cose, di Alessandro Turati

Le 13 cose è il primo romanzo di Alessandro Turati ed è pubblicato dalla Neo. edizioni (che faceva parte dei Nuovi Editori Indipendenti al recente Salone del Libro di Torino). Sul sito della casa editrice così troviamo riassunto il libro: 13 sono le cose da fare. Le ha segnate Emilie su un foglio di carta otto anni fa. Da allora, Alessio lo tiene sempre in tasca. Ogni tanto lo apre e lo legge come fosse un rituale, un esercizio da fare per sopportare un’assenza. Si dice che il problema sia di chi resta, non di chi se ne va. Emilie se n’è andata, portata via da un cancro. Alessio le è sopravvissuto. Sono passati otto anni ed è ora che tutto ha inizio. Turati è veramente bravo nel condurci nei vari trip mentali del protagonista del romanzo ed è difficile scrivere di questo romanzo senza dire troppo. Per questo, in linea con il titolo, faccio il mio elenco di tredici motivi per cui vale la pena di leggerlo. È scritto bene, molto bene. È un romanzo strano, che all’inizio forse non riesci a comprendere ma poi se ti lasci prendere dalla narrazione riesci ad annodare tutti i fili. È un unico romanzo, ma le storie narrate sono tante, più di tredici. Inizi a leggerlo con un sorriso, poi lo chiudi perché non ci capisci più nulla, ma poi sei costretto ad aprirlo perché ti chiedi in continuazione cosa c’entri quel cadavere del primo capitolo con le “prove di schizofrenia” scritte prima del capitolo iniziale. L’avvertenza all’inizio (a mo’ di bugiardino dei medicinali) è preziosa: “L’autore di queste scempiaggini ha quasi 30 anni. Per questo motivo il seguente testo è privo di contenuti. Voi direte: La motivazione non regge! D’accordo”. Perché il testo è disseminato di battute assurde e demenziali che mi sono rimaste impresse. Una? “Quando un australiano compra un boomerang nuovo, come fa a buttare via quello vecchio?”. Si tratta di un libro sporco (non nel senso di porno!), che racconta …

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Le 13 cose, di Alessandro Turati